Cane Corso Italiano – una Razza Straordinaria! › Forum › Parliamo di…. › I dubbi della storia….
Premessa: ciò che leggerete qui non ha nessuna intenzione di cambiare la storia e il suo corso, è una mia personale considerazione da scettico quale mi definisco, mirata a uno scambio di opinioni genuino e franco, con la speranza che ciò arricchisca ulteriormente il modesto bagaglio cinofilo che penso di avere.
Osservo da anni i cani che ho avuto la fortuna di possedere e che ancora oggi mi accompagnano nella mia quotidianità; inevitabilmente per alcune razze pastore tedesco, boxer, schnauzer, bull dog e oggi corso (expo), ho cercato di capire il loro passato e quanto di questo passato si sono portati dietro nel loro codice genetico. Due in particolare, – per quanto lo schnauzer gigante è stato quello che mi ha fatto passare i Guai-, il bulldog inglese e corso, perché nel primo circolava sangue di combattente da arena contro i tori nel secondo la discendenza dell’antico molosso romano pugnax. Del bull non potevo rassegnarmi nel vedere lo scempio fatto da allevatori o cagnari che si voglia, mille problemi di salute, una canna nasale inesistente, e quando dovetti operarlo per un forasacco dovetti fare 100 km per portarlo in una clinica che praticasse l’anestesia gassosa senza neanche la certezza che il cane ne sarebbe uscito vivo. Morto dopo appena sei anni una sola volta mi ha fatto vedere la sua discendenza nel sangue, quando un cane da caccia tentò di aggredirlo, un latrato che non è un ringhio né un abbaio (non abbaiano mai), e un potente morso al povero malcapitato che liberando le urine e gridando dalla paura si mise a terra immobile. Erano questi i suoi antenati ? cani da toro? O cane toro per la somiglianza. Qui si può vedere veramente cos’è il prognatismo (Allego foto di foto).
Oggi osservo il CORSO, non tradizionale questo lo seguo qui sul forum o sul web in genere, comprendo che per un proprietario il suo cane è il migliore, il più bello, il più forte, il più aggressivo; ma a volte anzi spesso si percepisce un messaggio del tipo – il corso è all’apice dei cani in fatto di potenza fisica di morso e aggressività – e conosco già la risposta –è vero-. Eppure nello standard, parlo di quello tradizionale, si menziona una razza, si gestita da mano esperta, ma che se fatto socializzare si dimostra un cane equilibrato e alla portata anche del cinofilo medio. Mi dispiace vedere bistrattate alcune razze – che ti aspetti e un forum dedicato- Il boxer o il bullmastiff che pur la sua storia per mano degli Olandesi merita riguardo; pesco dai miei ricordi correggetemi se sbaglio, era un cane utilizzato per la guardia ai giacimenti di diamanti e oro in Africa, questa la patina di superficie, ma per la maggior era utilizzato per rincorrere schiavi i quali Olandesi detenevano il monopolio nella tratta, e spesso erano sbranati e uccisi da questi cani, il solo rancore era di aver perso un numero, soldi, danno alla mercanzia.
Oggi il bullmastiff non è più quello di una volta, ma forse neanche il corso è quello raffigurato come pugnax. Stiamo parlando di Romani, ma figuratevi come Italiano l’orgoglio e la fierezza che ho di questo molosso portato in giro per tutta l’Europa fino ai confini con le Indie, il mastino inglese ha il suo sangue, il mastino degli Assiri ha il suo sangue e così via. Ma da scettico sono portato a pensare che sia come inseguire il Sacro Graal, vorrei credere e scrivo ciò con la speranza che eventuali interventi mi convincano, ma stiamo parlando di 2000 anni fa e più; dove la vita valeva quasi niente per gli umani figuratevi per i cani; si sono avvicendati periodi storici di guerre, sterminio, carestie. Non ci portiamo nulla noi di tanta storia, evoluti in una modernità che non lontano negli anni neanche sognavamo (vedi la fine che ha fatto il cavallo). E poi Romani a parte siamo sempre stati una nazione occupata. Con le usanze e tradizioni importate dall’invasore di turno. Per arrivare ai tempi recenti, voglio credere che fra le due guerre si sono salvati geneticamente esemplari dello storico pugnax ma lasciatemi dubitare; mentre lo Scanzani pubblicava un film, bel reperto storico per chi non lo avesse visto metto collegamento, bella la definizione un cane senza addestramento è un cane analfabeta, e il riferimento al cane da lavoro molosso italiano oltre al fatto che è prodotto nel 44; penso, ma con quel casino che c’era in quel periodo i cani, erano di sicuro uno sfizio di pochi fortunati. Mentre Carlo Cassola in ” L’uomo e il Cane “, storia con riferimento al periodo storico anni 40, racconta la storia di un meticcio che farà una brutta fine come metafora all’uomo dell’epoca. Ma si tocca con mano la vita di un cane a quei tempi. Nel mio peregrinare nel web poi, trovo un documento (che conoscerete), ma linko, della scelta di guaglione nella sua venuta a Napoli (ci siamo affidati a un Elvetico) il quale a Roma fu deriso dai giudici poiché di razza no si poteva parlare, ma mi sembra di capire che è il punto di partenza; segue con il riconoscimento a tavolino del corso con l’aggiunta del prognatismo che non ci azzeccava un’ H, carattere non presente nel corso da masseria (Bruno/Breber). E a seguire la lettera di Casolino ecc. ecc. è lungo il discorso ma emergono fatti e misfatti. Ultima cosa da capire – il cane corso da rustico a doc- il signore di cui non ricordo il nome, che chiude il documentario sul raduno di Foggia e sul corso da masseria delle varie famiglie, dice se ricordo bene, che nella fretta di un riconoscimento si utilizzarono i pochi esemplari ancora presenti sul territorio pugliese. Video incriminato; e lo capisco perché si sente un giudice disturbato dal vento che redige lo standard compreso prognatismo; ma il motivo di tale urgenza? E in seguito il libro della razza non ricordo per quanto tempo si dice resta aperto per eventuali modifiche, perché non sono state apportate?
Finisco affermando che storia o non storia, per dare enfasi a quella o quell’altra razza poco importa, continuiamo ad amare chi ci ricambia 100 volte in più, piccolo o grande, bello o brutto, buono o cattivo, il CANE.
Ma alla fine sono i sentimenti che prevalgono e quella della ragione è sempre una vittoria illusoria da cui si esce sconfitti. (Pirandello)
Maurizio
Ciao Maurizio, capisco che l’avvicinarsi ad una razza come il Cane corso, e volere capire tutti i perche in breve tempo ,a volte può portare anche a fare confusione, riassumo brevemente(ci sarebbe da scrivere un anno intero) partendo da Scanziani (giustamente Svizzero cone ha precisato) nel volere a tutti i costi ricercare una razza nuova, e partendo da Guaglione, che era solo un bel cane corso versione pesante, si inventò(la faccio molto corta appositamente) il Mastino napoletano, appunto per costringere l’ENCI a riconoscere una nuova razza,e ci riusci .e i primi cani non erano poi male, poi sempre per partecipare alle mostre di bellezza , smettendo di allevarlo sulla funzione si è arrivati agli attuali cani pieni di pieghe e pelli , che non sono neanche in grado di riprodursi normalmente(non trombano più solo in Provetta) stessa cosa hanno poi fatto con il Cane corso , raccontando la storiella di un recupero fatto su i pochi esemplari trovati(altra grande balla perche il cane era ampiamente distribuito in tutto il territorio meridionale) con grande strombazzo di articoli fecero lo standar su Basir, cane mediocre e con molti difetti, che fra l’altro irronia della sorte non era prognato ma chiudeva a tenaglia( ufficialmente era prognato)poi per dare importanza alla cosa fecero redare lo standar con prognatura(fatto per distinguerlo dal Napoletano)all’allora celebre ma vecchio e influenzabile cinofilo Morsiani, vecchio allevatore di S.Bernardo, che di cane corso non capiva una sega, poi naturalmente c’è stato lo scempio con il meticciamento con altre razze per vincere la gare da parte di quasi tutti gli allevatori(storia gia raccontata a ufo) tornando al vero cane corso tradizionale,egli non ha uno standar, perche allevando sulla funzione lo standar viene fatto dalla funzione stessa, la stessa variabilità genetica nel quale viene allevato porta il cane ad uniformarsi ad un certo tipo , senza bisogno di una Standar(i veri cani corsi tradizionali non vanno a gare di bellezza)percio anche il video (visto e rivisto)di cane corso da Rustico a DOC contiene un sacco di inesattezze su quello che è stato quel periodo(Io c’ero e l’ho vissuto tutto di persona compresi i raduni di Alfedena e Ravenna) ora senza volere fare lo Sborone, perche non è il mio stile, concedimi un pochino di saperla la storia del cane corso, sia quella del cane da Expo sia del vero cane corso tradizionale, perche quando parlo di queste cose le racconto a ragion veduta,e come dico sempre io,bisogna vederlo dal vivo il cane corso tradizionale per comprendrne l’essenza e la forza che sprigiona, raccontarlo e molto diminutivo e si rischia di non comprenderlo. ciao Valerio
Ciao Maurizio dico la mia,Il Signore che parla alla fine del video è Vito Indiveri,pugliese che è stato uno tra gli attori nel riconoscimento del cane corso attuale. Nel video lui ti dice che ha girato tante masseria della puglia andando a trovare le famiglie che avevano i corsi storicamente e credo che ne abbia trovati tanti ma di sicuro molto diversi tra loro come morfologia perché non allevati per rispettare uno standard ma piuttosto una “Funzione “. Infatti Indiveri ad esempio nomina due allevatori del mio paese ,e che dal mio ha pure preso un soggetto negl’anni 80 a detta sua…
Lui ad esempio, leggendo in rete, affermava che era frequente trovare nelle masserie cani prognati.
Il prognatismo nello standard è stato introdotto proprio per differenziarlo dal mastino napoletano, riconosciuto circa 50 anni prima,altrimenti sarebbe stato lo stesso cane.Nel primo standard del mastino dello Scanzani riportavano la stessa dicitura e cioè cane da presa /cane corso!
A parte qualche dato in mio possesso che ho riportato la tua perplessità è tutt’ora la mia…ma sopratutto nel considerare che prima col mastino napoletano e dopo il cane corso 80/90 hanno voluto diversificare le due razze ma che storicamente non lo erano.
A questo punto i destini sono separati,anche se in rete troverai un gruppo di appassionati che stanno cercando di recuperare il cane da presa meridionale,fai una ricerca su google con queste 3 parole,attingendo a quanto di meglio a livello genetico possano dare sia il mastino che il corso. Non so adesso se questo progetto Va avanti e se porterà a qualcosa ma vedendo alcuni loro soggetti non sono affatto male anzi..
Ma a questo punto secondo me non vale di certo la pena di ricostruire un ipotetico cane da presa meridionale, anche perche (ho visto qei soggetti parecchie volte) si rischia di lavorare con soggetti consanguinei portandosi dietro molte tare indesiderate, invece vale la pena di continuare a selzionare, il cane corso tradizionale nella sua attuale variabilita genetica (e vi assicuro che è grande) sulla funzione, cosi da avere una popolazione forte ed esente da tare indesideratee malattie varie,magari aplicando gli stessi principi anche al mastino napoletano(oramai esiste come razza teniamocela) cosi da creare una bella razza pesante ma forte, come lo erano i primi esemplari,ed anche qui qualcosa si sta muovendo ,perche attualmente ci sono dei Mastini molto agili forti e funzionali, ecco una foto di uno di essi,non male come cagnone voro?io che lo conosco personalmente a questo esemplare vi assicuro che corre come un corso, cosa assolutamente impossibile in un Mastino da Expo.
Perché cercare di ricostruire qualcosa che già c’è? Sono d’accordo con Valerio, bisogna continuare a selezionare il Corso tradizionale solo sulla funzione, con la grande variabilità genetica che c’è, senza consanguineità.
E’ l’unico modo per preservare la razza, infatti allevare così vuol dire selezionare come avviene naturalmente in natura (dove la consanguineità non esiste), e scusate il gioco di parole.
La scorsa estate ho raccontato qui sul forum di aver incontrato un signore con un mastino magnifico, era in tutto simile a quello postato da Valerio, con la differenza del colore grigio, non ci siamo avvicinati troppo perchè il mastino non gradiva Lamar anche se cucciolo, abbiamo fatto quattro chiacchiere col padrone ma io cintinuavo a contemplare il cane, sicuramente tra i 75 e gli 80 cm, pesante non so quanto ma assolutamente proporzionato, si muoveva anche in maniera sciolta, ecco, questi sono i risultati che si devono perseguire, magari unendo le forze e non disperdendole in varie fazioni.
Buonasera a tutti i partecipanti del forum, come avevo premesso ad inizio discussione l’intento era quello di arricchire il mio bagaglio cinofilo, ma forse anche di chi si avvicina per la prima volta al cane corso. Devo ammettere che siete riusciti egregiamente a farlo, anche sinteticamente – l’argomento effettivamente è vasto e contorto-
in modo chiaro e franco.
Bello l’esemplare della foto, magari si riportasse il M. NAPOLETANO, agli splendori dei tempi migliori.
Vero la foto postata da Valerio e’ un buon esemplare di mastino non esasperato con pelle lassa davvero poca…concordo con mattia a proposito del mastino che vide lui, ed e’ proprio su questa strada che bisogna andare avanti!
Spero che i mastinari sapranno fare marcia indietro e recuperare funzionalita’ al loro cane ed e’ quello che io mi auguro per avere cani in salute e funzionali e non linfatici come purtroppo e’ allo stato attuale!
Ciao Antonio e grazie per avermi ricordato il nome di Indiveri, che mi pare di capire che alla fine non ha agito in malafede.
Scusatemi se approfitto del forum .. Antonio ti invio in link, che cavolo dice sto tipo che neanche mia moglie(pugliese)è riuscita a tradurlo per intero..
Perdonami Maurizio,il link riguarda la pagina Facebook ? Non essendo iscritto a Facebook sono limitato!
Credo che Indiveri abbia davvero agito in buona fede ed a mio avviso riconosco in lui la bontà del voler far riconoscere una razza che nella sua regione era molto rappresentativa come coadiutore dei massari.
Di conseguenza credo davvero che lui di soggetti prognati ne abbia valutati rispetto agli ortognati (non solo a forbice ma anche a tenaglia ).
In rete leggendo un’articolo,spero di ricordare bene altrimenti mi scuso in anticipo,in cui si asseriva che la consaguineita’ comportava un prognatismo più o meno accentuato e questo potrebbe in teoria giustificare il valutare soggetti prognati all’epoca del riconoscimento.Non era difficile vedere consanguineita’ nelle masserie pugliesi.
Ma magari sono conclusioni completamente sbagliate e Valerio può confermare o smentire il tutto.
Ah Ho Visto Maurizio il video,sto tipo voleva parlare foggiano ma credo da indiano il tipo? gli usciva una cosa mista 🙂
Comunque parla di una bici che un marocchino voleva vendere o acquistare non si è capito bene dal costo di 5 euro ma che poi risultava rubata ad una terza persona…beh la curiosità è vedere uno straniero parlare foggiano non so fin quanto bene…
Ps :io sono di Manfredonia è il dialetto si capisce ma cambia
Grazie per la traduzione…. anche se non ci sei cascato. Volevo portarti su un discorso che riguarda la funzione/adattamento, il linguaggio in fondo in noi umani ha la funzione di comunicare, come vedi l’extracomunitario si è adeguato ad un nuovo contesto anche se diverso dalle sue origini e dalla sua lingua. Se il tutto lo riportiamo al cane possiamo si affermare che una razza è per carattere e morfologia più portata a svolgere un tipo di lavoro ma non si esclude che un’aaltra razza per gli stimoli e per necessità di adattamento si adegui e non male a svolgere le stesse funzioni. A limite potrà essere meno efficace.
Poi vorrei dire a Marco che in un’altra discussione parla di genetica e dna. Premesso che a mio avviso, come accade per il genere umano altrettanto si verifica nel genere animale, i consanguinei se non di prima generazione ma in seconda come recessivo portano tare che possono essere di diversa natura. Cosa che come lascia intendere Indiveri, era praticata nei soggetti da masseria per custodire gelosente i propri soggetti. Riguardo al codice genetico storico, continuo a restare fermo sulla mia scetticita’, la mia terra nella notte dei tempi fu colonia greca ancor prima dei romani, diede i natali ad uno dei più grandi atleti olimpionici di tutti i tempi e se non erro detiene ancora oggi, Milone, ospitò e qui sviluppò buona parte del suo pensiero Pitagora, e diede i natali alla medicina con Filolao.
Ora dovrei pensare che in minima parte parte i miei concittadini dovrebbero portare nei loro geni le tracce di questi grandi che ho citato. Scusa Marco ma mi è difficile crederlo.
Capisco Maurizio dove vuoi arrivare e lo condivido,di fatto dalle leggende metropolitane che ho sentito sul cane corso nel mio contesto cittadino tutte arrivano a dire che i corso di una volta non ci sono più anche perché è cambiato il contesto in cui crescono.
Ti faccio un’esempio sai come tagliavano le orecchie ai cuccioli di corso I massari?
Beh non ti credere che i massari usavano l’anestesia o andavano dal veterinario! Se da cucciolo sopportavano ciò da adulti sti cani erano di sicuro cazzutissimi,forse anche più del Caucaso…
Adesso ciò non accade più vuoi per la legge che lo vieta vuoi perché c’è un veterinario che se necessario fa un’interventino in anestesia,per fortuna.
Anticamente i Massari tagliavano le orecchie ai cuccioli con le forbici, senza tante pippe, sulla tempra dei cani corsi Tradizionali sia antichi ,che quelli moderni non c’è una grande differenza, solo che ora vengono un po addolciti con l’educazione,tutto qui