Cane Corso Italiano – una Razza Straordinaria! › Forum › Storia e Standard del cane corso › CARATTERI EREDITARI E INDOTTI
Già in passato mi è capitato di chiedervi se ed in qual misura, a vostro parere, l’ambiente è in grado di modificare la genetica, ed il nostro Simone ha scomodato anche John Watson (a proposito: operando sul fenotipo di un negro si può farne un presidente; gli altri negri però continuano a morire per mano dei poliziotti bianchi. Come mai?)
Gli interrogativi sul fenotipo del cane, d’altra parte, non sono così oziosi come potrebbe sembrare: quando si vuol acquistare un cane generalmente si segue l’ispirazione del momento, o si bada semplicemente all’istintivo gradimento estetico. Oppure ci si può interrogare sulla struttura del bagaglio genetico: ciò servirebbe a priori per orientarsi verso una scelta ottimale; a posteriori è utile perché ciascuno meglio possa comprendere ed inquadrare le caratteristiche del proprio cane.
Alcune caratteristiche genetiche possono esser definite generali, in quanto comuni a tutti gli appartenenti ad una certa razza. Vi siete mai interrogati, per esempio, riguardo a quell’andatura barcollante del Cane Corso? Ovviamente essa discende dall’ineguale lunghezza degli arti; questa caratteristica, tuttavia, è funzionale al conferimento di una grande velocità nella corsa e prontezza nel balzo. Il tipico sculettamento del resto diventa molto meno appariscente quando il cane aumenta la propria velocità di deambulazione; e quasi scompare all’andatura di trotto. Poiché la natura, quando non è artificialmente deviata, tende a riprodurre le condizioni ottimali di funzionalità, si potrebbe dedurre che il cane Corso sia strutturato come ottimo trottatore: infatti ha struttura rettangolare ed arti posteriori lunghi, come il cavallo. Queste caratteristiche in realtà sono tipiche dei cani da pastore, i quali ne abbisognano per la loro specifica funzione. Naturalmente, non si può pensare che anticamente i pastori selezionassero cani “lunghi” e scartassero quelli a struttura quadrata: era la vita stessa ad imporre la selezione naturale, eliminando i soggetti strutturalmente non in grado di accompagnare il gregge nella transumanza. Sopravvivevano invece gli elementi dotati delle risorse necessarie per marciare ininterrottamente per giorni e giorni; per resistere al freddo ed alle intemperie, alla fame, ai predatori. Il fenotipo, insomma, determinava le caratteristiche genetiche successive, in quanto i sopravvissuti si riproducevano accoppiandosi fra loro, o anche accoppiandosi coi grandi cani “guardiani” che incontravano nelle masserie e nelle corti nobiliari, al termine dei loro viaggi.
Siffatto processo importa modificazioni anche profonde della razza: ecco irrobustirsi i cani da pastore, mentre i “guardiani” diventavano più agili e snelli, più vivaci, più frugali, dotati di un rustico “pelo di vacca”. Fra elementi tanto diversi eppure tutti a modo loro “funzionali”, ciascuno sceglieva il cane a lui più adatto, secondo che volesse un guardiano imponente, o un agile coadiuvante nella caccia, o un tenace e resistente collaboratore nella gestione del bestiame.
Fin qui la natura. Poi però il cane è diventato un oggetto di consumo e uno strumento di lucro: ecco inevitabilmente sorgere una corsa al guadagno, con il fine di assecondare le richieste del crescente mercato e, nel contempo, sviluppare una potente induzione al consumo, onde aprire la strada alla vendita di mangimi industriali, i più svariati accessori, copertine, cappottini, giocattoli, e varie mercificazioni d’ogni tipo. Ed ancora addestratori, figuranti, sussurratori, educatori, giornalisti.
Da questo processo il cane non poteva uscire indenne. Guardate come è stato snaturato il Molosso, l’antico canis pugnax; guardate che fine ha fatto il Mastino Napoletano.
Vogliamo infine fare chiarezza sulle famose “funzioni” del cane? Possono essere riassunte in una sola parola: guadagno.
Oh, se l’uomo non tentasse continuamente di sovraporsi al Creatore rovinando il mondo attorno a sé!
Il Cane corso è un trottatote, indubbiamente lo è, ma è un trottatore anomalo, se bene osservate la sagoma di un cane corso tradizionale (il Boxerone da mostra è differente) notate che le gambe post sono più lunghe di quelle ant, da qui ne viene fuori la famosa sculettata quando passeggia al giuzaglio, tale caratteristica è stata nel tempo selezionata per avere un cane che accelerasse velocemente sulle corte distanze (sui cento metri il cane corso batte il levriere)in modo che potesse arrivare velocissimo o sul ladro o sul selvatico,e naturalmente le gambe ant più corte gli consentono di cambiare direzione mentre corre senza rallentare (come fa la lepre) quante volte se si osserva un cane corso che gioca con un altro cane si rimane allibiti per il modo come un cane di tale peso, durante la corsa scarti lateralmente tanto velocemente ,da mandare in tilt cani più leggeri e in teoria più portati alla corsa ,tipo un cane da caccia,e lo fa appunto perche i suoi lunghi arti post gli consentono una spinta notevole, e come giustamente fa notare Giuseppe oggi il Dio denaro fa cambiare molte cose (anche la morfologia di una razza)ma per fortuna rimngono molti appassionati della razza (e con un po di presunzione ci metto anche noi altri) che si battono perche il cane corso conservi la sua funzione, che è la guardia e la protezione dei suoi umani, sempre nel rispetto delle antiche tradizioni.
[quote=41188]… le gambe ant più corte gli consentono di cambiare direzione mentre corre senza rallentare (come fa la lepre)… [/quote]
Proprio così!
E’ interessantissimo notare che tale caratteristica non è altrettanto sviluppata in altre razze, pur impiegate specificamente per la caccia. Si può leggere di ciò una splendida descrizione di Thomas Mann in “cane e padrone”: il cane insegue la lepre e l’ha quasi raggiunta, ma quella all’ultimo istante scarta lateralmente e riesce a mettersi in salvo. E in quel passo Mann descriveva un bracco tedesco a palo raso!
Con il crescere del mio ho potuto vedere tutte queste cose, ad esempio le sue gambe posteriori sono leggermente più lunghe delle anteriori, cammina con la sculettata e trotta dritto come un fuso quando mi segue con la bicicletta. Nel terreno sotto casa, metà adibito ad orto e metà a prato con uliveto, corre come un ossesso rotolandosi di volta in volta sull’erba, soprattutto quando quest’ultima è bagnata; mi piace molto quando cambia direzione in modo repentino, sarebbe un’ottima finta per smarcare gli avversari anche sui campi da rugby!
A dire la verita ragazzi, non si hanno dati certi su come questa caratteristica fisica propria del cane corso tradizionale sia venuta fuori, perche anche facendo ricerche nel tempo , la caratteristica delle gambe post piu lunghe c’è sempre stata, io amo pensare che siano stati i Romani stessi a selezionarla, appunto per avere un cane che accelerasse velocemente quando lo spingevano contro la cavalleria nemica, armato con delle selle di bronzo sulla schiena , dalla quale spuntavano delle lunghe spade saldate sulla sella ,i cani passando sotto i cavalli li sventravano,poi mentre il cavallo cadeva, loro attaccavano il cavaliere,e tentavano di ucciderlo, se anche durante l’attacco morivano la metà dei cani della muta , ai Romani non interessava, la carica della cavalleria era fermata,e la Legione avanzava e vinceva , grazie ai suoi cani da guerra, ecco perche penso che tale caratteristica derivi fin da quel tempo li, ciao Vale
Di watson si parlava in merito alla prevalenza del patrimonio genetico rispetto al contesto di crescita / addestramento o viceversa.
Evidentemente aanche tra i colored ci sono soggetti dotati di un buon patrimonio genetico oppure sono stati ben addestrati….
tuttavia in tutto questo discorso c’è qualcosa che non torna, non vedoper quale motivo la logica economica dovrebbe portare a risultati negativi.
in quasi tutto il resto dei settori la competizione ed il libero mercato portano a migliorare i prodotti per assicurarsi il gradimento e la scelta della gente.
perché coi cani deve essere diverso?
Nel corso credo sia dovuto al famigerato standard di razza che nell’inserimento del prognatismo e per differenziarlo dal Mastino Napoletano ( cito alcune affermazioni fatte dai scopritori della razza ) che chiudeva a tenaglia/forbice hanno spinto la selezione in quella direzione inquinandola con altre razze.Quindi la competizione era azzoppata dallo strandard e dai vari inquinamenti che hanno portato un peggioramento da un punto di vista morfo-funzionale e di salute del cane stesso per non parlare della funzione stessa….il punto e’ perche’ si e’ creato uno standard su una pseudo nuova razza, il cane corso, negl’anni 80 per avere un altro molosso italiano a parte il Mastino Napoletano? Il perche’ lo avete detto tante volte in questo forum, il DIO DENARO E IL VOLER PUBBLICIZZARE QUESTO NUOVO CANE CHE NUOVO NON ERA….basta guardare questo link interessantissimo:
che a fine pagina riporta l’intestazione dello standard del “neonato mastino napoletano” nome inventato di sana pianta politicamente nel dopoguerra e dove si evince che con il corso erano due faccie della stessa medaglia….Come al solito in Italia ci complichiamo la vita, per il riconoscimento dell’attuale mastino napoletano ci voleva uno Svizzero credo scrittore ( per carita’ ha avuto il merito di farlo conoscere a livello mondiale ) e poi per il corso un gruppo di appassionati venuti dal lontano Nord per far riconoscere il Cane Corso ed hanno fatto di tutto per differenziarlo quanto come dice valerio ed e’ cosa risaputa in tempi neanche tanto remoti in una stessa cucciolata nascevano cuccioli leggere e pesanti.
Quello che ho postato di fatto fa’ decadere la polemica tra mastrinari e corsisti su chi sia nato prima o dopo rispetto all’altro….o meglio se il mastino napoletano sial’ ipertipo del vane corso o viceversa se il cane corso ( o mezzo cane come lo chiamavano in qualche regione ) la variante leggera del mastino.Sta di fatto che alcune caratteristiche ( mi riferisco alla tempra ed alla resistenza al dolore ) del molosso italiano sono state utilizzate per creare qui si nuove razze, ma si aprirebbe un capitolo molto piu’ ampio.
Giusto per amore di discussione , quando si creò la famosa razza prognata, appunto per differenziarla dal Mastino Napoletano(come gia detto anche il nome hanno sbagliato perche i mastini non sono molossi) gli allora giudici ENCI incominciarono a premiare alle mostre i cani prognati, e di consequenza incoraggiarono ancora di piu il meticciamento con le varie razze prognate (Boxer e Bul-mastif in primis) arrivanndo ai cani che non erano altro che dei Boxeroni neri (erano quasi tutti di quel colore) questo a dimostrare che la selezione viene fatta dalla richiesta, e la gente vedendo che quei cani vincevano le esposizioni li comprava, fortuna che piano piano noi vecchi amanti della razza su Internet abbiamo fatto opera di proselitismo e attualmente il vero cane corso Tradizionale è in netta rimonta, stesso discorso sul mastino napoletano, chi andava a vedere le mostre comprava i cani che vincevano, e si portava a casa una povera bestia che faceva fatica anche a camminare,e non mi vengano a dire i signori mastinari, che il Mastino e sempre esistito, perche se andiamo a vedere le foto di Guaglione (il primo mastino riconosciuto) non era altro che un cane corso varieta pesante,e non era neanche tanto pesante, ma molto funzionale, e la verita è quella che noi sosteniamo da sempre ,cioè che il cane corso e il mastino napoletano sono lo stesso cane,e chi sostiene il contrario, o lo fa per interesse(deve vendere i Mastini) oppure cosa ancora più grave non capisce nulla di cinofilia , e non c’è niente di più cattivo e feroce di un ignorante,perche agisce in buona fede senza capire e fa solo del danno , ciao a tutti Vale
credo non ci sia nulla da aggiungere al tuo discorso fila dalla A alla Z…Concordo pienamente nella tua ricostruzione…
Proprio cosi cara Anna, il Mastino napoletano non è altro che un iper tipo del cane corso , se ne prendi due cani morti di tutti e due i tipi, li scuoi, e poi metti le carcasse vicino ti accorgi che sono identiche, lo so che non è una gran bella prova, ma se la si fa ,ci si accorge immediatamente che sono lo stesso cane,ciao Vale
Non ricordo dove e quando ho sentito dire che il mastino nap. sarebbe stato diversificato dal corso intorno al 1700 da nobili borbonici che volevano un cane a pelo raso.
lo avrebbero ottenuto incrociando il corso con alcuni molossi iberici appunto a pelo raso.
In sostanza l’unica differenza sarebbe stato il pelo raso per i cani dei nobili e con sottopelo per il cane del popolo.
[quote=41212]Di watson si parlava in merito alla prevalenza del patrimonio genetico rispetto al contesto di crescita / addestramento o viceversa. Evidentemente aanche tra i colored ci sono soggetti dotati di un buon patrimonio genetico oppure sono stati ben addestrati…. tuttavia in tutto questo discorso c’è qualcosa che non torna, non vedoper quale motivo la logica economica dovrebbe portare a risultati negativi. in quasi tutto il resto dei settori la competizione ed il libero mercato portano a migliorare i prodotti per assicurarsi il gradimento e la scelta della gente. perché coi cani deve essere diverso? [/quote]
Mi sembra proprio che tu sia in errore, su tutta la linea.
Non è vero che la competizione ed il libero mercato portano a migliorare il prodotto: ciò può accadere in un primo tempo, mentre ben presto chi riesce ad assumere una posizione preminente sul mercato lo influenza a proprio vantaggio e scatena l’induzione al consumo, la quale crea dal nulla una richiesta prima inesistente, al solo scopo di lucrare su essa. Poi, sarebbe troppo lungo e fuori luogo in questa sede descrivere le aberrazioni a cui conduce questo processo; ma i risultati sono sotto i nostri occhi e così connaturati al costume che quasi non ce ne accorgiamo. Pensa ai casi più macroscopici, come i treni ultra-veloci (quando Cesare doveva raggiungere la Gallia ci andava a piedi!) oppure le isole di sacchetti di plastica che “occupano” il mare, pensa alle fughe radioattive ed in genere all’ inquinamento nucleare. O anche ai più banali: vedi ancora qualche giovane che non sia tatuato come un sepente? Chi può vivere, oggi, senza un telefono cellulare? E senza l’abbonamento ai canali televisivi che ti propinano calcio tutti i giorni? Eppure lo si è fatto per 10000 anni! E la civiltà dell’automobile, con le disastrose conseguenze sull’ambiente? Questa è appunto l’induzione al consumo; e anche il mondo dei cani ne è vittima.
Riguardo alla differenziazione Mastino-Corso sbagli ancora: la ricostruzione esatta è quella di Valerio, perfettamente in linea con un ragionamento logico che anch’io ho voluto ricordare. Un tempo il cane era un coadiuvante dell’uomo nelle funzioni della propria vita. L’uomo si serviva del cane per la guardia, per la caccia, per la conduzione del bestiame, per la guerra. Questa diversità di funzioni importava i diversi tipi morfologici e la selezione avveniva naturalmente, “sulla funzione” come ama dire Valerio. Ora tutto è cambiato perché ogni azione dell’uomo è improntata dalla ricerca di denaro. Il famoso errore dei creatori del Cane Corso nel richiedere il prognatismo è dovuto secondo me ad insipienza, nel senso che non sono state ben calcolate le conseguenze. Lo scopo era certamente quello di evitare che la “nuova razza” (?) togliesse mercato al Mastino Napoletano, come ancora osservato da Valerio. Poi sono intervenuti i meticciamenti dei soliti furbi, i quali pensavano di ottenere in pochi mesi i risultati che normalmente sono frutto di anni di studi e di attente selezioni. Il prodetto conforme, presentato alle esposizioni, viene premiato; pertanto vende, viene imitato, fa scuola, produce reddito.
Ed in questa giostra si inseriscono i produttori ci cibi industriali, di accessori, di vestitini, di giocattoli. E gli addestratori, i preparatori, i giornalisti specializzati. Denaro!
Ma si perde di vista il punto di partenza: quel cane terribile e scontroso, attaccato alla catena, il quale ti impediva di entrare in casa o in cortile. Quel cane, per inciso, non si lasciava controllare i denti o toccare le palle da un estraneo!
Caro Giuseppe ti ringrazio caldamente per avermi aperto gli occhi sugli aspetti deteriori del capitalismo, ora sono in fremente attesa che tu mi illumini su un migliore modello di società in modo che mi ci possa conformare. Poi telefoniamo a quel n…accio di Obama e consigliamo pure lui.
Per quanto riguarda la differenziazione dovresti leggere meglio la mia non era un’affermazione ma solo un riferimento De Relato.
Non sono riuscito a ricordare dove l’avevo letto o sentito ma resta il fatto che il corso ha il sottopelo e pure il pelo di vacca sulla schiena il mastino è a pelo raso.
Dicendo questo non voglio implicare nessun’altra considerazione sulla discedendenza di entrambi.
Mastino Napoletano (estratto standard di razza)
Mantello
Di colore grigio scuro, piombo e nero. Talvolta tigrato con macchie fulvo scuro. Tutti i colori sono caratterizzati da una macchia sul petto e dalle dita delle zampe di colore bianco.
Pelo: Vitreo, denso; uguale di lunghezza, uniformemente liscio, fine e di lunghezza massima di 1,5 cm. Non deve presentare alcun accenno di frangia.
Colore: I colori preferiti sono: grigio, piombo e nero, talvolta con piccole macchie bianche al petto e alle punte delle dita, nonché il mogano, il fulvo e il fulvo cervo. Tutti i mantelli possono essere tigrati. Sono tollerati il nocciola, il tortora e l’isabella.
Cane corso estratto standard di razza
PELO: corto, brillante e molto fitto con uno strato di sottopelo fine
COLORE nero, grigio piombo, grigio ardesia, grigio chiaro, fulvo chiaro; rosso cervo,
fulvo scuro; tigrato ( strisce su fondo fulvo o grigio di diverse sfumature)
I soggetti fulvi e tigrati ( in spagnolo = i soggetti neri e tigrati) hanno sul muso una
maschera nera o grigia, che non deve superare la linea degli occhi. È ammessa
una piccola macchia bianca sul petto, sulla punta dei piedi e sulla canna nasale.
Quindi Giuseppe dovresti cercare di essere un po’ più attento quando leggi, un attimino più umile nelle considerazioni e tanto ma tanto più assertivo nella comunicazione anche se mi rendo conto che gongoli nell’apparire terribile e scontroso …manco ti avessero tenuto alla catena tutta la vita…
[quote=41232]Quindi il mastino è un corso con le pellecchie? [/quote]
Purtroppo non più!
Se il Cane Corso deve lamentare le conseguenze di uno standard scellerato, il mastino deve la propria sventura esclusivamente alla vergognosa sete di guadagno degli allevatori, i quali hanno puntato sulle caratteristiche più appariscenti del tipo, enfatizzandole fino al punto di creare dei disgraziati, poveri esseri infelici incapaci persino di camminare e destinati (per loro fortuna!) ad una vita brevissima.
Cercherò di inserire qualche fotografia di questi autentici mostri, i cui creatori dovrebbero essere perseguiti penalmente (ma gli acquirenti sono del pari colpevoli!)
Con il Mastino Napoletano da esposizione (anche fra loro ultimamente c’è un movimento che vuole ritornare alle origini con un cane più funzionale ) si è arrivati a degli eccessi dove i cani oltre che a fare fatica a camminare (di trombare non se ne parla ,si riproducono solo artificialmente con il seme congelato in provetta ) hanno pelle tanto abbondanti che a volte si ripiegano su se stesse, e come a detto Giuseppe campano pochissimo,eppure anche in questi eccessi sono cani che derivano dal cane corso tradizionale, che dire noi per fortuna con il nostro cane corso , siamo tornati indietro al cane tradizionale, e vedo che ultimamente molti allevatori da esposizione (perche la gente li chiede e vuole quelli) sta tornando verso forme tradizionali, il problema sta che, per spendere meno, e anche perche chi ha le linee di sangue pure tradizionali non gli da i cani, importano cani dall’estero, ora! Io non so cosa e che tipo di cani portino dai paesi dell’est, ma credo che questi cani , di cane corso ne abbiano poco, spero che non diventi l’ennesima contaminazione che la razza deve subire, sempre in nome del vile Dio denaro ciao da un Valerio un po disgustato
A me invece sembra che tu troppo spesso esprima giudizi personali (vedi come sono attento?). Inoltre l’accostamento continuamente reiterato fra il carattere delle persone e quello dei cani dopo un po’ diventa stucchevole e viene a noia: suggerisco (umilmente!) di variare repertorio.
Infine: assertivo. Questa non l’ho proprio capita!
L’assertività (dal latino “asserere” che significa “asserire”), o asserzione (o anche affermazione di sé), è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l’interlocutore.
comunica in modo corretto e otterrai stesso trattamento. Nella comunicazione umana c’è sempre un aspetto legato al contenuto ed uno alla relazione, ed è il secondo che qualifica il primo.
Mi piace scherzare e stare allo scherzo ma non accetto risposte che potrebbero andare bene per uno scolaretto.
E in ogni caso non hai risposto al quesito.. perchè il mastino ha il pelo raso e il corso no.
[quote=41274] non accetto risposte che potrebbero andare bene per uno scolaretto. [/quote]
E pretendi di insegnare la coniugazione di assero a me che sono insegnante di latino? La mia domanda era pleonastica, nel senso che il tuo invito era improprio e fuori luogo!
Non credo di averti mai offeso né aggredito e certo non era mia intenzione; se l’ ho fatto involontariamente me ne scuso.
Quanto al mastino napoletano: che ne so? E di quale quesito parli? Se vuoi una risposta tecnica devi rivolgerti a Valerio: io ho sempre ammesso di non essere esperto di molossi. Le mie “asserzioni” sono sempre riferite ai cani in generale, al mio in particolare, ad altri che conosco, alle informazioni ricavate dai tanti allevatori che frequento ed alle normali competenze di cultura generale. Ciò che non so non dico. Infatti nel mio intervento contraddicevo la tua affermazione che la differenziazione fra le razze risalisse all’epoca remota da te indicata. Tutti sanno che il “mastino napoletano” (strana definizione ed impropria) è stato creato come razza da Scanziani, mentre le vicende del Cane Corso sono assai più recenti e risalgono alla SACC ed allo standard di Morsiani. Nel 1700 il Cane Corso come tale non esisteva. Del resto non sarebbe certo la sola qualità del pelo criterio morfologico sufficiente a differnziare le due razze!
Cosa trovi tu di offensivo in questo proprio non capisco!
a professo’ l’invito all’umiltà era proprio per questo
Quanto al mastino napoletano: che ne so?
se non sai non rispondere evita affermazioni tipo
Riguardo alla differenziazione Mastino-Corso sbagli ancora:
avevo visto giusto sei abituato a parlare con studentelli ….
Dunque è questa la terribile offesa che ti ho fatto? Tu ti senti mortalmente offeso quando qualcuno afferma che sbagli? E’ forse uno pseudonimo il tuo? In realtà sei il papa che gode del dogma dell’infallibilità?
Eppure ti ho spiegato a cosa esattamente mi riferivo con quell’affermazione: non leggi bene!
Studentello, del resto, sarai stato anche tu, ed anch’ io: non vedo nulla di vergognoso in quella condizione. Anzi, si studia per apprendere ed una persona intelligente prosegue in questo sforzo per tutta la vita. Tutti cerchiamo di imparare qualcosa e di condividere ciò che sappiamo; per questo sono proficui i rapporti interpersonali.
Da quello che leggo il cane corso esiste da molto prima del 1700:”
<p align=”left”><i>Il <b>Cane Corso</b> non ha lasciato solo sbiadite iconografie della sua storia ma bensi’ e’ stato citato negli scritti di illustri scrittori dal XV secolo in poi.</i></p>
<b><i>Teofilo Folengo</i></b><i> (1491-1544) tratteggia il <b>Cane Corso</b> nel mortale assedio all’orso o al leone ferito dal cacciatore: in quest’ultimo caso il <b>Cane Corso</b> viene come tale descritto in alternativa al nome usuale <b>Molosso</b> (“canes inter seu corsos sive molossus”).</i>
<b><i>Nicolo Macchiavelli</i></b><i> (1469-1527) nel poemetto “L’asino”:</i><i>
“Vidi una volpe maligna e ‘mportuna che non truova ancor rete che la pigli; e un Can Co’rso abbaiar alla luna”.</i>
<b><i>Erasmo di Valvason</i></b><i> (1523-1593), letterario trasferitosi dal suo feudo in Friuli alla corte mantovana (1591), comprende nel termine corso sia un tipo di mastino – oltre che alla presa – dell’orso, del lupo e del cinghiale”.</i>
<i>La SAAC non ha scoperto di certo il cane corso in quanto esisteva prima ancora che lei nascesse, l’inica cosa che hanno inventato e’ stato lo standard per differenziarlo dal mastino napoletano.</i>
Per il sottopelo nel corso, credo a mio avviso, lo si posssa ricondurre alla transumanza che si faceva dall’Abruzzo al tavoliere delle Puglie dove probabilmente c’e’ stato un meticciamento con il Pastore Abruzzese.Infatti da me ci sono dei racconti anche di combattimenti tra i corsi locali del tavoliere e parlo della capitanata con i mastini abruzzesi spesso molto cruenti…
beh ho provato a fare copia ed incolla ma mi ha cambiato il formato ed i nserito caratteri strani,ma le date ci sono e sono eloquenti….
Sì, ho capito ugualmente il tuo intento. Hai certamente ragione per quanto riguarda il Molosso; ma col riferimento temporale alla nascita della razza io intendevo fissare la “riscoperta” del Cane Corso, come è stata definita dalla S.A.C.C. Per questo facevo riferimento alla distinzione fra Corso e Mastino: in realtà, come ha ben spiegato Valerio, si tratta della stessa razza all’interno della quale convivevano caratteristiche molto diverse delle quali già spesso abbiamo parlato. La distinzione “ufficiale” operata da Scanziani prima e poi da Morsiani ed altri ha un mero intento commerciale.
Non faccio fatica a credere che nel 1700 durante la dominazione borbonica, come dice simone,ci sia stato un meticciamento tra i masitni spagnoli ed i nostri molossi “autotoctoni”,chiamateli come volete, che hanno aggiunto materiale genetico alla variante pesante del cane corso….
Giusto giuseppe ,adesso ho capito cio’ che dicevi.Nel link che ho postato in un mio intervento in questa discussione, nella parte in fondo c’era lo standard di Scanziani e come intestazione riportava ” Mastino Napoletano” e sotto Cane Corso….di sicuro Scanziani stesso non voleva differenziarlo, ma gli ha dato solo una nome diverso “Mastino Napoletano” per fare conoscere il Molosso Italiano alla cinofilia mondiale.Il suo merito e’ quello di aver portato alla ribalta mondiale il molosso Italiano ma il demerito di aver usato una denominazione sbagliata del nostro molosso che di fatto gia’ esisteva nella nostra letteratura/cultura, quindi il nostro amato Cane Corso.Siccome lui era uno scrittore e quindi un po’ cultura anche storica penso l’abbia avuta, come mai è stato cosi’ miope?
Ciao Ragazzi prima di tutto calmiamoci, ho letto tutto quello che vi siete scritti, e vedo che si è partiti in tromba, a spada tratta senza motivo, penso che Giuseppe non abbia offeso nessuno, e non ne aveva l’intenzione, anzi mi sono riletto il suo intervento ,e lo trovo normale nel suo stile, poi che piaccia o meno, è un altra cosa, ma è il suo stile, lui le cose le racconta cosi, Perciò tu Simone deponi l’ascia di guerra, perche dobbiamo essere tutti amici, questo è un Forum di divertimento,e non vedo nessun motivo per fare baruffa,poi per quanto riguarda il pelo(sono cose che devi chiedere a me perche io le ho vissute in prima persona)sia del Mastino che del cane corso, come gia detto altre volte anticamente il cane era uno solo (che chè ne dicano i Mastinari) il cane corso tradizionale anticamente veniva spesso incrociato con il Mstino Abbruzzese,il quale oltre che a dargli la tempra caratteriale , gli allungava il pelo e lo forniva di sottopelo, cosi sopportava meglio l’inverno, naturalmente poi negli F1- F2 e F3 il pelo ritornava corto, ma il sottopelo rimaneva,e il cane corso faceva un pelo vitreo lucido (il famoso pelo di Vacca) con un buon sottopelo, quando incominciarono a selezionare i cani corsi pesanti chiamandoli Mastino Napoletano (se andate a vedere le foto sroriche di Guaglione il Primo Mastino riconosciuto, vedete che è un cane corso pesante) incominciarono a selezionare esemplari con colore nero e grigio, appunto escludendo gli altri colori , per differenziarlo dal cane corso (stessa cosa fatta con la prognatura per differenziare il corso dal Mastino) e naturalmente selezionando solo determinati colori,il pelo si è accorciato perche il nero porta al pelo corto,tutto qui,ora! anche se ogni uno racconta la storia dalla parte che gli conviene, la verità è questa e le varie stori sulla lunghezza del pelo sono solo puttanate ben raccontate ,ma puttanate,ciao Vale
Scanziani non era miope ma solo vecchio e manipolabile , e si è fatto influenzare da chi voleva il mastino a tutti i costi, un po come Morsiani quando ha redato lo standar del cane corso , la storia si è ripetuta, purtroppo!!!
Perfetto valerio questa e una spiegazione soddisfacente. Quello che invece mi ha infastidito e il modo in cui, pur non sapendone una mazza, Giuseppe si e sentito in diritto di affermare in modo univoco ( e dogamatico ! ) e assai poco cortese che io dicevo cazzate, come appunto stesse parlando con un suo studente. A proposito a quarantanni passati studio circa 6 – 7 ore al giorno e nulla ho contro gli studenti (ne ho circa 450 ai corsi universitari in cui insegno), molto contro quelli che invece adottano strategie comunicative poco efficaci ( bell’eufemismo!).
quindi nessuna ascia da sotterrare ma rispetto a chi mostra rispetto.
OK Simone capisco il tuo punto di vista, ma credo che Giuseppe non volesse fare danno, come detto sopra è il suo modo di raccontare le cose, forse un po da proffessore,ma senza cattiveria,io penso che quando si scrive e si parli ci vuole sempre un po di comprensione reciproca, comunque se avete dei problemi con la memoria storica sul cane corso , chiedete al sottoscritto, perche io (sono vecchietto avendo 60 anni) c’ero, e mi sono vissuto in prima persona tutte le verie trafile (ho anche conosciuto Basir dal vivo e suo fratello Bulan), poi sai a volte facile interpretare male quello che uno scrive, comunque spero che vi chiariate, e che torniate a parlarvi serenamente, ciao Vale
ci sono giorni in cui uno la butta a ridere e giorni che non ci si passa. Comunque il cane corso non e il problema ma la soluzione. La comune passione come accende gli animi cosi smorza le polemiche.
Grazie per la disponibilita, comunque se riesco a ritrovare quel documento che parlava di selezione dei cani all’epoca borbonica lo proporrò per una comune valutazione, anche se e sicuramente come dici tu.
Certamente e sarebbe bello leggerlo cosi poi ci faremo una bella discussione, questo tipo di discussione dove c’è un confronto aperto sulla razza e le sue origini, è quello che più mi appassiona , spero vivamente che tu lo trovi, ciao Vale
[quote=41290]Perfetto valerio questa e una spiegazione soddisfacente. Quello che invece mi ha infastidito e il modo in cui, pur non sapendone una mazza, Giuseppe si e sentito in diritto di affermare in modo univoco ( e dogamatico ! ) e assai poco cortese che io dicevo cazzate, …[/quote]
Assolutamente falso: tu che richiami me all’attenzione, rileggi le mie parole e prova a riportarle, ma non ci troverai né la sostanza né tanto meno la forma di quanto affermi.
Se torni indietro negli interventi, converrai che la discussione ha avuto origine dalla mia affermazione sulla mercificazione del cane. Non da qualche quesito riguardo al pelo del mastino!
Quando vedo porre sul forum una domanda riguardo alla quale non sono competente, io mi guardo bene dal proporre risposte ed aspetto piuttosto quelle di Valerio, il quale è l’unico vero esperto di Molossi. Tornando invece alla mia affermazione, credevo essa fosse veramente pacifica, direi addirittura un luogo comune; ma sbagliavo perché c’è almeno uno, cioè tu, in disaccordo con essa. Dunque hai manifestato dissenso, ed hai fatto bene, abbozzando una generica difesa del liberismo; che a mia volta io ho contraddetto adducendo argomenti contrari. La stessa cosa accadde anche in passato, per esempio quando tu sviscerasti l’esempio di Watson col suo celebre manifesto programmatico ed io ne misi in discussione la validità: non è obbligatorio essere d’accordo con te! Ciascuno esprime la propria opinione e le si confronta.
Io non ho mai assolutamente inteso offenderti né aggredirti; tuttavia, vedendo la tua reazione abnorme e incomprensibile, e temendo di aver involontariamente usato qualche parola sbagliata, mi sono scusato ugualmente.
Poi tu hai precisato che la mia offesa consisteva nelle parole “stai sbagliando”. Ed hai fatto una serie di considerazioni personali offensive, invitandomi all’attenzione (studentello?) all’umiltà (eppure tu stesso non ti sei trattenuto dall’impartirmi un’indebita lezione di etimologia) ed infine all’”assertività” (Non è proprio ciò che adesso mi rinfacci?). Poi hai sparato un quesito riguardo al pelo del mastino al quale mi accusavi di non aver risposto. E allora? Ho forse io l’obbligo di conoscere tutto di tutte le razze di cani? Non lo so, e questo ti ho risposto..
Come ho già spiegato, il mio precedente intervento riguardava dapprima il contesto più generale; e poi la tua affermazione riguardo alla data di separazione delle razze, che fissavi al 1700. Tuttavia non serve precisare, dacché tu ritieni offensivo il fatto che uno possa non essere d’accordo con te. Ed hai la pessima abitudine di trasferire i tuoi giudizi dalle azioni in discussione sul piano personale; cosìcché le tue critiche non sono più indirizzate ai fatti ed alle opinioni sulle quali si discute, le quali ben possono essere errate da ambo le parti, bensì alle persone stesse. Anche in passato mi hai gratificato d’una serie di apprezzamenti sui quali ho sorvolato, perché ritenevo tu fossi un burlone, seppure un po’ sguaiato.
Tutto ciò, per uno che ad ogni pié sospinto blatera di relazioni e di meta-comunicazione è abbastanza contraddittorio.
Se ci aggiungi la volgarità e la maleducazione che contraddistinguono ogni tuo intervento, la discussione diventa francamente improduttiva perciò, per quanto mi riguarda, la chiudo qui.