Cane Corso Italiano – una Razza Straordinaria! › Forum › Le Vostre foto › Ciao Vi Presento Phobos › Rispondi a: Ciao Vi Presento Phobos
Le cose si sono un attimo ingarbugliate.
Ma non rinuncio a dire la mia, sebbene ad essere onesto ho anche pensato di evitare.
Sono assolutamente contrario alla umanizzazione degli animali, cani gatti e chicchessia. Dove per umanizzazione intendo tutti quegli atteggiamenti e modi di fare che posti in essere portano a trattare l’animale alla stregua di una persona, a tutti gli effetti. Sovente più che un uomo, un bambino piccolo. Per essere chiaro e diretto: mangia a tavola, ha i suoi vestitini e robaccia simile.
Nulla di tutto ciò a che fare con quella che chiamo educazione, come ho tante volte spiegato, ed è quello di cui si dibatteva qui con Jury e Mattia. A quest’ultimo dico che nel mio post avevo inteso esporre gli stessi identici concetti che ha ribadito. Ogni situazione è differente e io mi sono potuto permettere di lasciare che i cani se la sbrigassero soli per la situazione che avevo e ho ampiamente descritto e per il fatto che ero certo al 100% che non ci fossero pericoli di incolumità per la piccola, e ho avuto ragione. Altrimenti avrei dovuto agire diversamente.
Tornando all’umanizzazione, è un difetto frequente in molti proprietari di animali domestici. Per me l’animale è animale, ha artigli per graffiare e correre, zanne per mordere e pelo proteggersi dalle intemperie. Per non dire che i canarini hanno le piume e le ali per volare, non certo per gozzovigliare in una gabbia. La vita che un animale deve fare è la vita da animale, ovvero dentro la natura, ed è dentro questa cornice che deve instaurare una relazione con gli umani, fatta di rispetto, amore ma anche coscienza dei ruoli. Il fatto stesso di portarli a vivere in città è appartamenti è per me una stortura, che tollero, ma resta tale nella mia opinione.
In ciò non c’è alcuna pretesa di “specismo” non è un discorso di superiori e inferiori, non siamo nell’esercito. E’ un fatto di reciprocità, rispetto e ruoli.
D’altra parte se noi sappiamo scrivere e i gatti no, di quello ci occuperemo noi e non possiamo certo considerarli nostri pari in quel compito. Noi abbiamo costruito le piramidi, la biblioteca di Alessandria, il colosso di Rodi. Noi abbiamo avuto Socrate e Dante. Noi abbiamo inventato i pannelli solari e il MacBook Pro. Picasso e Magritte non erano stambecchi.
Per forza di cose l’uomo ha pesantemente modificato e influenzato il pianeta e la vita su di esso. Di ogni specie vivente.
Alcuni esseri viventi come cani e cavalli tanto per citare i più noti, hanno nel corso della storia vissuto al fianco dell’uomo instaurando una relazione con esso.
E cani e cavalli non sono nemmeno tra le specie più intelligenti, anzi sono abbastanza tonti. Ma il loro modo di relazionarsi con l’uomo ha fatto si che si costruisse nel tempo questa relazione. Che oggi perdura.
Per me in un mondo ideale, gli animali “domestici” non esistono. Gli animali vivono liberi nella natura e noi possiamo osservarli e avere relazioni con loro che non ne pregiudichino la natura e l’indipendenza.
Nel mondo non ideale, gli animali riempiono case di persone. Pesci rossi nelle ampolle, iguane nelle teche, gatti sui cuscini e cani nelle cuccie. Ok.
Per lo meno cerchiamo di offrirgli le migliori condizioni di vita possibili, cerchiamo di non privarli del loro legame con la natura selvaggia e di interferire poco con le loro prerogative.
Costruiamo questa relazione basandola sull’affetto che è fondamentale e sul rispetto. Noi saremo sempre l’alfa di ogni animale addomesticabile esistente, quindi gli daremo regole e seguiranno i nostri esempi, se saremo bravi a farlo. E ricambieremo l’affetto che loro ci danno. Tutto ciò che va oltre questo, è di più. E’ oltre.
Quello che fa Jury e quello che ha fatto Mattia con Lamar a mio avviso hanno nulla a che vedere con l’umanizzazione di cui ho parlato sin qui. Loro costruiscono la relazione coi loro animali domestici usando i mezzi che il nostro intelletto ci mette a disposizione, per superare alcuni problemi.
Qui si dibatte di un capello, ovvero un metodo più raffinato e basato sulle conoscenze che adesso abbiamo, e uno più antico, grezzo e sbrigativo. Finché i cani non rischiano nulla, nessuno dei due metodi può dirsi migliore o più efficace. Un metodo è efficace quando funziona, quando non si fa del male all’animale e quando no lo si pone in situazioni di rischio e pericolo serio, sia fisico che psicologico.
Il nostro peccato originale è quello di averli presi e portati a casa, e in questo nessuno può dirsi innocente. Visto che ormai lo abbiamo fatto, cerchiamo di dargli il massimo per compensare questo furto commesso ai loro danni.
Ourevoire.