Pur condividendo le parole di @marcomarconini e @Boris sul corso tradizionale in genere, non sono così certo di consigliarlo alla cieca a chiunque, senza sapere nulla del contesto in cui andrà a vivere e delle precise esigenze dei futuri padroni.

Ribadisco, sono d’accordo che non è vero che è un cane ingestibile, nel senso che col padrone e la famiglia è il più dolce e affettuoso dei compagni. Ed è vero che è davvero semplice da addestrare con l’opportuna dedizione ed esperienza.

Ma chiedete a Mattia, che con Lamar ha ancora problemi a far entrare in casa i suoi genitori, perché ringhia a qualunque essere vivente eccetto lui e la compagna.
Ora se uno ha una vita sociale molto intensa è bene che ci rifletta e si organizzi di conseguenza, perché poi un tradizionale cazzuto o sei pronto e preparato a relegarlo in un box per la maggior parte della sua vita o smetti di avere una vita sociale.

Ora la nostra amica ci ha appena detto che a casa sua transitano molte persone che sono oltretutto clienti, non vi pare sia da prendere in considerazione un aspetto del genere? O diciamo a tutti indistintamente “prenditi un corso tradizionale” e poi li ritroviamo nei canili?

Il corso tradizionale è un animale meraviglioso, e lo scrive un felice possessore, ma non è un cane per chiunque, e per qualunque contesto.

Detto ciò, non ho consigliato un “expo” e mai lo farei, ho semmai detto di cercare a fondo tra tutti gli allevatori nella sua zona. Sia Boris che Lamar anche se in modo diverso, sono l’esempio lampante che esistono allevatori che partecipano a qualche expo che hanno delle linee di sangue che sanno fare la guardia, probabilmente proprio perché hanno rinsanguato con il tradizionale.

Se non fossi convinto io consiglierei un’altra razza, come è già capitato ad altri che hanno scritto qui che volevano il corso perché gli piaceva esteticamente come la maggior parte della gente.
Auguro quindi a Patrizia di trovare quello di cui ha bisogno documentandosi meglio che può su ogni aspetto. Noi siamo sempre qui.