Cane Corso Italiano – una Razza Straordinaria! › Forum › Storia e Standard del cane corso › i capostipiti della razza
cazzeggiando sul web, ho cercato e trovato il database dei pedigree del CC. procedendo a ritroso sono arrivato a quelli che dovrebbero essere i capostipiti della Razza… infatti hanno i pedigree numero 0001, 0002, 0003, e 0004.
Sono:
Aliot di Ortanova (M)
Mirak (F)
Picciut (M)
Brina (F)
al numero 0005 si trova Dauno (M)
0006 Tipsi (F)
0007 Basir (M)
la pagina è questa:
http://www.canecorsopedigree.com/modules/animal/pedigree.php?pedid=8
ci sono anche le foto di tutti!
Di alcuni si è sentito parlare spesso, proprio come punti di riferimento per la razza, ma mi piacerebbe avere qualche dettaglio in più … magari Valerio senza entrare nella spinosa questione delle linee di sangue potrebbe illuminarci un po’?
un’altra cosa che mi ha incuriosito è la data di registrazione o nascita (DOB che vuol dire?) che fa risalire Dauno e Brina al 14.11.1975 quindi molto prima del riconoscimento della razza… boh?
di Mirak e Aliot invece non si conoscono le date di nascita.
eddai bisogna pur animare un po’ … entro ogni tanto ma mi sembra ci sia un po’ di letargia… e poi non solo Basir
Lo so e condivido, bisognerebbe movimentare un pò, magari postare foto e video dei nostri cagnacci, organizzare qualche miniraduno tra utenti vicini tra loro, altrimenti i nuovi arrivati entrano, leggono qualcosa, se sono donne Yuri le brovvola e fuggono, altrimenti fuggono poco dopo per la noia.
D’altronde con ste giornate io appena torno dal lavoro metto i pantaloncini, piglio il mostro ed esco.
in questo periodo sinceramente ho un po’ paura a portarla per boschi … tra forasacchi e vipere ho una strizza
Ciao tutti, ho letto solamente ora il post di Simone, dove vengono descritti i vari cani che o bene o male hanno dato lustro e fatto conoscere il cane corso alle masse , tralasciando Basir(cosi mattia si rilassa)e naturalmente suo fratello Bulan(che era quello che trombava perche Basir era sterile) e i vari Dauno Tipsi(cani publicizzati ma con scarso valore genetico), il vero capostipite che ha dato grandi cani ed era un grandissimo razzatore era Picciut o Piciotto, da lui discendono i migliori cani corsi esistenti ancora oggi(un po del suo sangue scorre anche in Noor)gli altri cani sono stati ben publicizzati dalla allora Sacc, ma come discendenza non hanno lasciato una cippa di minchia,Piciotto con qualsiasi femmina è stato messo ha sempre dato cani ottimi, sia dal punto di vìsta caratteriale che morfologico,ed è stato il cane che gli allora grandi intenditori del Nord quelli che fecero la Sacc scartarono perche come colore secondo loro non era il massimo,essendo un tigrato con lista (gia allora incominciavano a disprezzare la funzione per guardare solo la morfologia) e crearono il mito Basir , dove siamo poi andati a finire lo sapete già tutti, mentre Picciut è rimasto nel Sud, in mano a gente che allevava sulla funzione (per fortuna) e ha fatto nascere grandi cani ,e i loro discendenti sono ancora fra noi, non per niente in alcuni allevamenti del Sud il mone Piciotto viene ancora dato ai migliori soggetti in onore di quel grande cane.
ecco erano proprio informazioni di questo tipo a cui aspiravo… grazie Valerio ma non ti fermare ….
Di Dauno che ci dici?
Interessante vedere nel pedigree postato da Simone che picciut non sono conosciuti ne il padre e la madre.
Quindi o i suoi genitori erano ignoti oppure all’epoca non era stato recensito come discendenza!
Vi chiedo ma picciut era anche uno dei cani che Paolo Breber aveva utilizzato per iniziare a recuperare la razza prima che ci fosse l’avvento e l’ascesa dal Nord,Visto che loro utilizzarono i suoi cani se non ricordo male ,altrimenti mi scuso con gli interessati…
Comunque ci sta che era il 75 perché appunto il recupero della razza fu fatta proprio dai cani di Breber che in quegl’anni lavorava in Puglia..sempre che la memoria non mi inganni!
scusa ho letto ora … lasciamo perdere anche dauno ahahaha ma dai racconta che è davvero interessante
[quote quote=47706]Se chiedi a Valerio di Basir io prendo i popcorn e mi metto sul divano…?
[/quote]
???
Devo dire che i genitori di Piciotto li conosce Flavio Bruno lui conosce a menadito tutta la sua discendenza, e una volta me li aveva anche elencati e nominati, ma me li sono dimenticati , se volete sapere da dove veniva(era di un massaro non certo di un allevamento ) e i suoi figli principali, ci dobbiamo vedere con Flavio sabato prossimo e li chiedo, Dauno era un cane che non ha lasciato niente di buono.
POi tornando al discorso che è stato fatto, no Piciotto non era uno dei cani di Breber, e nessuno dei suoi figli ha fatto parte(fortunatamente) del cosi detto recupero della razza da parte della Sacc, anche se visto i risultati alcuni della Sacc per dare lustro ai propri cani cercarono di infilare il nome di Piciotto nei loro pedigree, ma nessuno gli ha dato peso, anche perche Piciotto non aveva pedigree,come non lo hanno avuto la maggior parte dei suoi figli.
Altri nomi che ho sentito più volte sono quelli di
Arras
Birillo
Rambo
Bayron
E Saddam che se ricordo bene era di un allevatore di San Giovanni rotondo.
E poi giapponese credo dello stesso allevatore.
Maledetto t9 …. era Guappo non giapponese….
No gli è stato proposto ai tempi vecchi di diventarlo , ma visto l’andazzo si è ritirato subito prima ancora di incominciare,perche aveva visto che aria tirava, e non condividendo le loro idee sul cane corso e sopratutto il modo di gestirlo(la famosa prognatura per distinguerlo dal Napoletano) ha preso la strada del tradizionale mandando a cagare la Sacc e naturalmente l’Enci.
Allora avevo letto male.
A me risultava che Flavio Bruno sia stato un Cofondatore della sacc del quale poi prese la carica di Vicepresidente.
LA Carica la coprì per diversi anni mi sembra 6-7 per poi discostarsi.
Mi sembra lo lessi quando cercavo notizie su Paolo Breber, anche lui Cofondatore ma che si allontano dopo pochissimo tempo, alcuni mesi, perché in conflitto.
Meglio così 😉
Risulta anche a me su Breber ed ad onor del vero Paolo Breber se ne andò dalla Saac proprio in disaccordo col direttivo sulla scelta sbagliata da parte della Saac stessa di percorrere la strada a tutti i costi del prognatismo a discapito della chiusura a forbice ….almeno così dichiara lui stesso.
Io francamente ammiro molto Paolo Breber per quello che fece allora rischiando come poi è successo di essere schiacciato da diversi interessi a vari livelli…tanto è vero che alla massa risulta sconosciuto come figura rispetto agl’altri che intervennero nel recupero. Tra l’altro a quanto pare prima che venisse a conoscenza del cane corso in Puglia lui scriveva sul pastore abruzzese se non sbaglio..
Quindi il picciotto che risulta nel pedegree postato da Simone non ha nulla a che fare con quello menzionato da Valerio?
Il picciotto del pedigree almeno da quello che si legge era di San Paolo civitate utilizzato da breber e altri per il recupero della razza.
Simone a proposito,esco un attimo fuori tema,io scendo giu in Puglia il 1/8 e rimango circa 4 settimane e non so le tue ferie ma speriamo che almeno quest’anno riusciamo a vederci giù e conoscerci di persona!
Ciao a tutti, per quanto riguarda Flavio Bruno e la SACC è come dice Valerio. Gli è stato proposto di diventare vicepresidente ma si è allontanato non appena ha visto com’era l’andazzo:
http://www.ilcontadodelmolise.eu/cane-corso-intervista-al-dott-flavio-bruno/
(DOMANDA 6)
Riguardo al colore del vecchio Picciut è davvero molto raro. Ogni tanto sul corso tradizionale viene fuori però. Ora c’è un cucciolone del Contado di nome Kenny con lo stesso colore, vero Valerio?
Della quello che leggo nel ricostruire la razza negl’anni 70 in poi in effetti Flavio Bruno non faceva parte di quegli attori che si adoperano per il riconoscimento della razza stessa e non so se cercarono di coinvolgere il Sig.Bruno nella Saac successivamente…ma se cainos l’ha letto forse una militanza seppur breve l’ha pure avuta.
Credo che lui allo stato attuale non senta la mancanza della Saac in quanto da quello che leggo il contado del Molise porta avanti la sua selezione in modo egregio!
Anche il mio allevatore ne fece parte negl’anni 80 ma pure lui ne usci’, però non mi dissi i suoi motivi dell’abbandono.
Sarei curioso di capire il picciut qui riportato se corrisponde o meno al picciut che racconta Flavio Bruno.
Io sapevo come Jury, che Bruno è stato vice presidente per qualche anno per poi allontanasi per i disaccordi a tutti noti. D’altra parte dalla fondazione della Sacc allo standard passano molti anni (1983 – 1996) quindi potrebbe benissimo essere, ma Valerio ne saprà certo di più.
A prescindere da questi dettagli è comunque comprensibile, perché i propositi della Sacc saranno pur stati buoni in principio, conosco molta gente che al momento della fondazione ne era parte ma dopo qualche anno ha lasciato, quando hanno compreso che la strada che stavano percorrendo era molto diversa da quel che doveva essere.
La Sacc era nata per tutelare il cane corso, preservare la razza e adoperarsi per il riconoscimento Enci ed Fci, e mille buoni propositi, poi accettando quello standard ha snaturato i suoi stessi principi.
In quel momento molti veri corsari hanno lasciato e c’è stata la diaspora.
Paradossalmente, tutto quello che ci diciamo spesso qui sul corso, sulla funzione etc etc avrebbe dovuto essere proprio il lavoro della Saac e se lo avessero fatto non si parlerebbe oggi delle 3 o 4 linee differenti del cane corso. Va a capire se è stato per soldi o per inettitudine, ma è assurdo che abbiano ceduto all’Enci invece di imporsi.
O forse più semplicemente la maggioranza dei soci Saac a quel tempo credette davvero e sinceramente che quello standard era corretto e quella era la linea da seguire, ma è difficile da immaginare visto che erano tutti conoscitori e cultori della razza. E dati i risultati ora dovrebbero suicidarsi in massa.
Credo Glauco che sia stata la Saac stessa a spingere e far accettare lo standard di allora all’Enci,e non tutti i suoi membri la pensavano allo stesso modo,un nome a caso Paolo Breber,e come riportato dalla testimonianza del Dott.Bruno,nell’intervista postata da Marco,hanno fatto di tutto per metterlo alla porta perché in disaccordo proprio sull’introduzione del prognatismo.
Fermo restando che soggetti prognati,come testimoniato ad esempio da Indiveri e dallo stesso Dott.Bruno,erano comunque presenti già all’epoca del riconoscimento però i due si dividono come opinione proprio sulla generalizzazione che poi ha vinto vedendolo introdurre nello standard…
[quote quote=47807]Credo Glauco che sia stata…
[/quote]
Antonio, possono aiutarci quelli che allora c’erano, proprio come Valerio, io so solo quello che ho potuto leggere. Una cosa è certa e possiamo tutti essere d’accordo: fu la Sacc a scrivere lo standard (col grande disaccordo di molti membri come hai detto tu).
Quello che invece è controverso è quanto segue: che la Sacc spingesse per l’approvazione dello standard e quindi per il riconoscimento della razza con l’Enci è normale e sacrosanto dato che è nata per quello, far riconoscere una nuova razza (in realtà molto antica e recuperata).
Voglio dire, la Sacc si batteva per far sì che la razza fosse riconosciuta e quindi con uno standard. Diverso è dire che la Sacc ha voluto proprio quello standard e ha spinto l’Enci ad accettarlo col prognatismo.
Si dice invece che l’Enci, per poter approvare lo standard, spingesse con la Sacc affinché questo avesse precise differenze con quello del mastino napoletano (e quindi prognatismo). L’Enci non voleva riconoscere una razza “doppione” del mastino e teneva in considerazione principale l’aspetto morfologico e la omogeneità prima di ogni altra cosa. E la Sacc, pur sapendo che era sbagliato, accettò pur di poter vedere la razza riconosciuta, mentre molti degli stessi membri erano in totale disaccordo.
Delle due, o la questione prognatismo fu un problema tutto interno alla Sacc, e all’Enci non gliene fregava nulla, avrebbero accettato qualunque standard gli avessero proposto, o la questione prognatismo fu provocata dall’Enci che non avrebbe accettato lo standard troppo simile a quello del mastino.
Sappiamo come è andò a finire, la maggioranza in Sacc scelse così e il resto è storia.
Speriamo che Valerio ci dica di più 😉
Che dire Glauco il tuo discorso fila tutto però lo standard del mastino rispetto a quella del corso non lo diversifica solo il tipo di chiusura ma anche altezza al garrese,pesi ed angolature degl’arti posteriori e quant’altro!
Di più non so perché sarebbe da parlare a quattr’occhi coi responsabili Saac di allora ed a muso duro fargli dire la verità sul riconoscimento della razza.
Mi fu detto da un’allevatore prima del riconoscimento ,che la razza andava fatta o meglio riconosciuta da chi l’ha vista da quando sono nati ed a contatto col corso e non da chi prima del 78/79 non sapessero neanche dell’esistenza del corso,tanto è vero che uno di loro era allevatore di pastore tedesco.
Son cose che ci siamo sempre dette ma alla fine risposte definitive purtroppo non riusciremo mai ad averle proprio perché gli interessi che ruotano e ruotarono furono tanti!
Il mio intento in tutta sincerità non era di riproporre l’annosa questione del riconoscimento della razza, quanto di approfondire la figura di alcuni mitici cc che nel bene o nel male hanno trasmesso i loro geni ai nostri amici pelosi.
Diciamo più una visione romantica della questione. Ho ancora impresso il ricordo di alcuni bellissimi esemplari visti agli inizi degli anni novanta prima sul gargano poi sulle Murge nel loro contesto naturale che mi hanno fatto innamorare di questa magnifica razza.
Quando riesco a scendere in Puglia vado sempre a parlare con un anziano allevatore che mi parla con gli occhi lucidi dei cani che aveva da ragazzo .. quello che si tuffava dal molo del porto e risaliva come un gatto tra lo stupore della gente… per citarne uno che mi è rimasto impresso.
Se qualcuno ha storie di vecchi cc da raccontare … a me piacerebbe certamente ascoltarle.
Per Antonio … dovrei esserci dal 18 agosto quindi stavolta ci becchiamo senz’altro!
[quote quote=47818]Per Antonio … dovrei esserci dal 18 agosto quindi stavolta ci becchiamo senz’altro![/quote]
Simone mi farebbe piacere…
In effetti si finisce per parlare della Saac e tutto ciò che ruota’ intorno all’operazione del recupero.
Però il punto è che per alcuni è per non andare lontano Valerio come prima riportato consideravano i cani utiluzzati per il recupero cani mediocri scartando cani più dotati.
Io naturalmente all’epoca avevo circa 10 anni e non so realmente come siano andate le cose,ma non dimenticherò mai proprio in quegl’anni mentre giocavo in strada il mio medico di famiglia portava a guinzaglio due bestioni di cane corso tutti e due tigrati e noi ragazzi rimanevamo a bocca aperta nel vederli gironzolare con tutta tranquillità!
Ed erano anni in cui il corso non era stato ancora inquinato con altre razze e pure con il padrone al guinzaglio erano una pace…
Sugli aneddoti non mi nascondo piacciono pure a me ascoltarli da chi ha sempre avuto cani corso tra le mani a stretto contatto con il lavoro quotidiano,so che tu conosci il mio allevatore come io conosco il tuo.
Gli anedotti riportati da Flavio Bruno già da ragazzo a contatto con i cani corso sono notevoli e credo sia importante ascoltarli per capire cosa è stato il passato in modo da proiettarsi in futuro incanalando la selezione nel verso giusto.
Ciao tutti ,della Sacc e di quello che ha combinato ne abbiamo già parlato fino alla noia, perciò ritengo inutile parlarne ancora, anche perche con tanto interesse da parte nostra potrebbero montarsi la testa,sugli altri quesiti, posso rispondere in quanto io c’ero, no Flavio Bruno non ha mai fatto parte del direttivo Sacc, ne lui e neanche Breber, se ne sono allontanati prima, perche avevano gia visto il marcio, e come dice Flavio era inutile stare con gente che di cane corso non ne capiva una sega, e si interessava solo a fare approvare una razza nuova dall’Enci in modo da poter vendere cani sul mercato, poi si il Piciotto del quale Parla Flavio è sempre quello delle foto( per chi verra al raduno ci sara appunto un dibattito su Piciotto e sui suoi discendenti)e dopo il raduno faremo una discussione sulla suo discendenza e da dove veniva ,e anche i nomi dei suoi genitori(Flavio me lo aveva detto ma mi sono dimenticato)storie sui grandi cani del passato ne racconteremo un sacco e io ve le riporterò tutte, chi viene al raduno naturalmente le sentirà di persona(sentire Flavio che racconta e sempre emozionante) il vero cane corso è sempre stato un animale gestibile ed estremamente affezionato al padrone, e a volte fa veramente emozionare sapere che il sangue di quegli antichi cani scorre nelle vene dei nostri.
[quote quote=47827]volte fa veramente emozionare sapere che il sangue di quegli antichi cani scorre nelle vene dei nostri.[/quote]
Credo in queste tue parole ci ritroviamo tutti noi corsari del forum e non..
Sì esatto e proprio quello che intendevo. Scusate la mia partecipazione randomica ma questo raduno quando è dove sarà?
[quote quote=47830]
volte fa veramente emozionare sapere che il sangue di quegli antichi cani scorre nelle vene dei nostri.
Credo in queste tue parole ci ritroviamo tutti noi corsari del forum e non..
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esattamente 🙂
Ciao Simone il raduno sarà al Contado del Molise il 26 giugno.
Peccato non potrò sicuramente partecipare in quel periodo …. mi spiace ne avremmo approfittato volentieri anche per vedere i posti. Sarà per un’altra occasione.