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[quote quote=46751]No no una buona madre insegna … se lavora con passione, parlo sempre di cani corsi non di patatoni da divano.
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Nessuno credo parli di patatoni da divano, qui. E comunque io non sono d’accordo, il gioco per tutte le specie animali appartenenti ai mammiferi è il mezzo di apprendimento principale, pure per i leoni. E’ ovvio che il cane deve obbedire e lavorare, ma nella fase della crescita lo si educa anche attraverso il gioco perché è un mezzo naturale e parte del loro istinto.
Io ho la fortuna di avere un cane a comando e non ho dovuto faticare per nulla, ma è cosa nota a tutti che i cuccioli si educano col gioco e i rinforzi, e non solo facendogli trasportare sacchi di sabbia.
La faccenda della madre che insegna al cucciolo la pressione del morso modulata sugli esseri umani mi appare davvero fantascientifica, ma dato che ne sai più di me la prendo per buona. Solo che questo porrebbe di diritto i corsi nel podio delle specie più intelligenti esistenti. Forse possiamo insegnargli a scrivere e potremmo portarli a votare al prossimo referendum.
Tecnicamente avviene che i cuccioli giocano tra loro e con la madre e apprendono a non usare la massima pressione del morso basandosi sulle reazioni di dolore dell’altro cane, fratello o genitore che sia, cosa che è semplice osservare. Quando un fratello o genitore emette un gemito/pianto il cucciolo impara che è ha esagerato e così via. Spesso vi è pure l’intervento del genitore che da una bella strigliata al cucciolo che non si ferma e infierisce sul fratello che piange.
Sarebbe a dir poco sorprendente, e davvero non mi spiego come posa accadere, che la madre riuscisse a insegnare al piccolo che la pressione di questo morso deve essere ancora inferiore, e di parecchio, a quella sopportata dai fratelli e sorelle perché un giorno il padrone potrebbe invece sentire dolore.
Se ci spieghi esattamente come fa, scriviamo una petizione per chiedere il diritto di voto per i corsi.
Per fortuna i tempi dei massari di cui fai cenno sono stati ampiamente superati dalle attuali conoscenze del mondo animale. Romanticherie a parte, non erano certo tempi felici per i cani, dato che gli sparavano a cuor leggero senza ragioni particolarmente corrette e trascorrevano la vita incatenati e subendo non poche vessazioni.