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Quello che vedete nella prima foto è un Cane da Presa del quale ho già avuto modo di scrivere: ha la bella età di quattordici anni, ma ancora è vigoroso e attivo, contrariamente ai Mastini Napoletani di nuovo standard, i quali a stento superano i cinque anni.
Nella seconda foto c’è uno dei suoi numerosissimi figli, di recente accoppiatosi con la cagna, proveniente dall’allevamento di Bocci, che si vede nella terza foto.
I cuccioli, una volta svezzati, sono stati affidati… al nonno!
La reazione del vecchio bestione nel vedersi presentare i nipotini è tutta da vivere: li ha accolti con tremendi ruggiti; sembrava pazzo di rabbia ed ha cominciato a prendersela con certi bidoni che si trovano nel suo recinto, destinati appunto ad accogliere i suoi scoppi di furore. L’ allevatore (mio amico) tuttavia non si è scomposto e gli ha lasciato i cuccioli. A sera è tornato per la visita periodica e per portare la cena: i quattro piccoli erano arrampicati sulla gran mole del nonno addormentato e facevano la lotta, rotolavano giù dall’enorme corpo del vecchio (che ogni tanto emetteva uno dei suoi ruggiti) e tornavano ad arrampicarsi come nulla fosse. L’ora del pasto è uno spasso: servito per primo, il vecchio afferra una delle proprie carcasse e si apparta con ringhi terribili nella baracca dove dorme di notte; dopo un paio di minuti ritorna e depreda sistematicamente i nipotini, i quali mangiano velocissimi per paura ch’egli arrivi. Se qualcuno si azzarda a protestare viene immediatamente atterrato e… divorato in un sol boccone… ma si rialza senza un graffio!
Questo sodalizio, tuttavia, non dura a lungo perché l’allevatore ha riscontrato che, se lasciati per troppo tempo in compagnia del nonno, i cuccioli non imparano mai a fare la guardia e demandano sempre a lui l’incombenza; solo quando si trovano isolati cominciano a seguirne l’esempio.
Allora, mi sembra giusto pensare che l’istinto della guardia nei cani di questo tipo sia sì presente per natura; e che tuttavia particolari circostanze lo sopiscono o l’attenuano. Se i cani che vivono “in branco” rispolverano atavici contegni legati al rispetto della gerarchia, una volta che il singolo soggetto è “responsabilizzato” individualmente, ecco affiorare la sua missione di guardiano, quella che ha dato origine all’antico sodalizio fra l’uomo ed il cane.
Strane situazioni, che talvolta non vengono colte nella vita dei cani allevati in famiglia!