Cane Corso Italiano – una Razza Straordinaria! › Forum › Carattere ed educazione del cucciolo › EDUCAZIONE DOMESTICA
Se si lascia il cane in giardino si evitano parecchi fastidi; per contro, si trascurano per forza molti aspetti dell’educazione e si perdono porzioni di intimità. Come noi, anche i cani si annoiano: se ha un ampio giardino a disposizione il cucciolo corre, scava, mangiucchia terra e radici, abbaia agli uccelli. Quando c’è una recinzione la percorre volentieri correndo e “benedice”chiunque passa davanti ad essa perché gli dà pretesto per giocare alla guerra. I vantaggi consistono nei benefici della vita all’aria aperta, pelo folto e sano, movimento, appetito, allegria. Sotto il profilo psicologico la situazione è differente: il cane patisce la solitudine; la guardia “simulata” in età precoce gli fa credere che tale attività non sia da prendere sul serio; la noia lo porta a desiderare che qualcuno entri in giardino e poiché l’età infantile si associa ad insicurezza, egli tende a stabilire un rapporto amichevole o almeno tollerante con “l’ invasore”: se ciò accade spesso il potenziale cane-guardiano è rovinato.
Tenere il cane in casa comporta una promiscuità spesso fastidiosa. Specialmente se ci sono in casa dei bambini, il cane crede di essere un bimbo anche lui: vorrebbe salire sul letto, mangiare a tavola (colazione, pranzo, merende varie, caramelle, dolciumi, ecc.) partecipare ai giochi degli “altri bimbi”, leggere i libri dei genitori, testare personalmente scarpe, borsette e vestiti della “mamma”. E, quel che è peggio, fare la lotta col “papà”! Talvolta non c’è altro da fare; tuttavia una scelta siffatta può anche essere volontaria. Il cane tenuto in casa è un appassionante campo d’osservazione e si crea un rapporto di intimità inarrivabile; solo che occorre rispettare certe condizioni: il cucciolo non deve stare in un ambiente troppo caldo; deve uscire spesso e camminare per diverse ore. Occorre dosare gli incontri con gli altri cani, affinché impari a rapportarsi con essi senza paura; ma nello stesso tempo non eccessivamente indulgere in giochi che lo trasformino in un grosso stupido zuzzerellone. Assolutamente da evitare i contatti con umani estranei alla famiglia; eppure il cucciolo deve vederli e sopportare l’idea della loro esistenza, senza temerli né per forza volerli… eliminare!
Tradotti in pratica, già questi pochi concetti rappresentano un notevole e difficile impegno. Ed in casa, occorre che il cucciolo abbia i propri giocattoli personali, che non venga escluso dalla compagnia e dai giochi, che vengano limitate al massimo (direi abolite!) le visite di estranei.
E poi gli ordini da impartirgli! Io sono del parere ch’essi debbano essere pochissimi e perentori. Intanto non deve mordere i bambini nel modo più assoluto (parlo di morsi per gioco, ovviamente)! Un minimo di lotta può essere ammessa col papà; ma diventa insostenibile se, come nel mio caso, il cane è molto più forte dell’uomo: viene presto il momento in cui il divieto deve diventare assoluto.
Quando il cane è di guardia (cioè sempre) noi non apriamo la porta a venditori, postini, controllori del gas, messi notificatori. Il cane insiste perché noi si apra e si offre di fare personalmente l’accoglienza: noi lasciamo che impazzi senza rimproverarlo e teniamo la porta chiusa. Rimproverarlo perché dà fastidio significherebbe imporgli una inibizione ed un insegnamento errato.
Per quanto ci pensi, non rilevo l’opportunità di altri ordini: in realtà credo che sia molto meglio consentire al cane, come ai bambini, di esprimere la propria personalità, beninteso sotto continua ed attenta sorveglianza. Quando si mangia, per esempio, un cane alto come il mio arriva facilmente con la testa sul tavolo e, lasciandolo fare, allungherebbe un metro di lingua per spazzare via tutto: si potrebbe imporgli di restare nella sua cuccia, ma io preferisco durante i pasti legarlo nell’entrata, o relegarlo sul balcone. Il risultato è lo stesso, ma così il cane riceve un divieto in meno e non avverte una volontà antagonista alla quale dover sottomettere la propria. Su letti e divani non si sale: quando era piccolo il mio ci tentava, ma io lo mandavo via scrollandolo un po’; ora finge di aver capito, anche se in mia assenza le mie bambine tendono a corromperlo; quando lo sorprendo, però, la sua faccia colpevole è un autentico spasso..
Inutile rimproverarlo quando fracassa un giocattolo o un paio di scarpe: lo farà di nuovo e smetterà solo quando non gli interesserà più giocare, come tutti noi ormai non rompiamo più trenini elettrici o macchinine. Persino nei suoi rapporti col gatto io non intervengo: è fra loro una continua guerra fatta di agguati reciproci, assalti, botte, dispetti, insulti e minacce. Intervenire, però, comporterebbe agli occhi d’uno dei due una preferenza verso l’altro e ciò innescherebbe nuovi rancori. Del resto, diceva Rousseau che vivendo insieme gli animali imparano ad amarsi, come gli uomini imparano ad odiarsi!
sono pienamente d’accordo con te e le tue riflessioni io la mia cucciola c’è l’ho in casa ha la sua stanza i suoi giochi e le Mie regole molti mi dicono di portarla in campagna k un molosso in casa non può stare ma io la porto con me ovunque tranne k al lavoro certo è stressante ma rilevarlo in campagna andando la a trovare 2 volte al giorno farebbe stare male sia me k lei poi magari mi sbaglio è il mio primo cane comunque.
Esprimo la mia opinione in merito: che il cane ami stare vicino alla propria famiglia, su questo non ci piove, però poi scattano vari elementi che modificano scelte ed opinioni; ritengo che una via di mezzo tra la vita in casa e un grande spazio verde (quando è possibile ovviamente) sia la cosa più giusta per l’umano e per il cane.
Io i cuccioli appena arrivati li tengo in casa e, i primi giorni sempre con me, arrivo a prendermi qualche giorno di ferie per non lasciar solo il nuovo arrivato, poi pian piano li svezzo, li sposto sempre più verso l’esterno fino a lasciarli dormire in un apposito locale dove ho istallato una porta apposita che li permette di entrare e uscire a piacimento (con Jago ho dovuto cambiare portare per quanto è grosso).
Passo con loro (ne ho 3 e a volte 4 in quanto un altro trovatello, Pippo, l’ho parcheggiato da mia madre) quanto più tempo possibile.
Per adesso la cosa funziona bene anche perché ho la fortuna di abitare in campagna ed avere un grande appezzamento di terreno recintato.
E’ ovvio che portare un cane in campagna, lascarlo lì e andare a trovarlo nei ritagli di tempo è cosa da evitare ASSOLUTAMENTE.
Dopo un anno di Cane Corso sono arrivato a questa conclusione: il Pastore Tedesco (ne ho avuti tanti) è un cane che o lo tieni chiuso o legato oppure è un gran monello, prima che impari a fare o non fare una cosa ci vuole un po’ di impegno, ovviamente con le dovute differenze da cane e cane; però il Pastore Tedesco l’ho trovato molto impegnativo e faticoso da gestire.
Con Jago, non dico Cane Corso in quanto sono ancora al primo, è stato molto facile; l’ho detto dai primi interventi, Jago ha pazienza, intuizione, e come se gli piacesse farmi contento, faccio un esempio: a volte ho necessitare di legare il cane, con i Pastori era un casino: abbai, urla strattoni al guinzaglio; Jago no, non protesta, lo leghi sta lì.
E’ normale che combini qualche marachella, ma i pastori erano esagerati.
Aggiungo che io non amo il cane “a comando” mai, a loro insegno la buona educazione per vivere insieme, con Jago quasi non è stato necessario.
Questo in sintesi la differenza tra le due razze; ho avuto anche un Maremmano, altro capitolo: cane molto solitario e selvatico, poco affettuoso, quasi scostante.
Ho avuto altre razze, ma non voglio dilungarmi ancora, concludo dicendo che i molossi li ho evitati per anni, ora capisco perché: SONO DEFINITIVI.
Ciao Pino,vedo con piacere che hai incominciato a capire il carattere del cane corso, per il cane corso specialmente il tradizionale, non è importante avere un grande spazio dove poer correre, per lui l’importante è lo stare insieme al suo umano,e alla sua famiglia, il cane corso ha un solo desiderio compiacere i suoi umani e non creargli dei problemi a loro stessi, salvaguardarli a costo dela propria vita,loro, e i loro beni, il cane corso si diverte si in campagna o nei boschi, ma solo se lo può fare insieme al suo umano e lavorare con lui, nel Sud viene chiamato cane a comando, in quanto senza bisogno di nessun addstramento ubbidisce a ogni minimo comando, e cosa positiva durante il lavoro in campagna o nei boschi, non molla mai di un attimo il proprio umano,e non ci sono distrazioni che contano (tipo l’incontro con altri cani o animali ) lui rimane vicino sempre in attenzione, pronto a proteggere,ti sei mai chiesto ,perche non venga mai adoperato nelle scuole di polizia?, per il semplice fatto che i cani poliziotti devono passare da una mano all’altra, mentre il cane corso è come l’edera dove si attacca muore, e non accetterebbe mai gli ordini da uno che non sia il suo padrone,tutto qui, non ci sono altri motivi, l’unico scotto che un possessore di cane corso deve pagare ,è il continuo contatto che il cane corso esige dal suo padrone, lui vuole toccare e stare vicino al suo Papà (tale lo considera per tutta la vita essendo molto neotenico) amarlo e proteggerlo, tutto il resto è marginale e relativo .ciao a sentirci Vale
mi piace leggere queste testimonianze…e nelle vostre esperienze e considerazioni ritrovo anche le mie……zack è il mio primo cane ed effettivamente trovo che sia stato semplice educarlo, credo che mi consideri la sua mamma quando torno a casa la sera si dimena come un matto e lo faccio entrare in casa perchè penso sia stato già solo abbastanza e lui dopo qualche minuto di esuberanza si sdraia tranquillo vicino a me che traffico in cucina e russa…ma tutto dove vado mi segue e mi guarda e ascolta capendo ogni comando e non ho dovuto fare nulla di particolare per insegnargli le cose è talmente intelligente che si è subito adeguato.
Quando mangiamo come dice Giuseppe anche lui arriva al tavolo ma se gli dico di stare a “cuccia” lui si sdraia tranquillo e non ci considera..se non fosse per i figli che lo chiamano per dargli i bocconi che non vogliono, lui non darebbe nessun fastidio. Ha capito facilmente che non deve entrare in camera da letto e quando sono dentro a cambiarmi lui mi aspetta fuori dalla porta..è stato un pò più dura con il divano…si è mangiato una serie di ciabatte e i miei rayban nuovi e in quell’occasione l’avrei ucciso!! ma non sono riuscita nemmeno a sgridarlo lui con i miei occhiali in bocca era così felice! io piangevo ma in fondo che ne sapeva lui che li avevo pagati 100€ ha trovato un gioco nuovo per terra…(erano caduti dalla borsa)
quindi sono d’accordo con Pino, cane corso per sempre
Auguri ai papà e ai Giuseppe