Cane Corso Italiano – una Razza Straordinaria! › Forum › Carattere ed educazione del cucciolo › IL GIOCO DELLA GUERRA › Re: IL GIOCO DELLA GUERRA
Giustissimo! Hai fatto veramente bene a parlarne: si tratta dell’ennesima manipolazione del pensiero in senso “buonista” che passa quasi inosservata, tanto la gente si abitua a queste situazioni!
Ho scritto inizialmente che non vedo con troppa simpatia i giochi fra cani. Questo per due ragioni ed ecco la prima: nei rapporti con altri cani mi piace che il mio mantenga una certa riservatezza ed anche una certa grinta. I cani fifoni non li posso sopportare. I cani enormi socievoli con tutti e che giocano come cuccioli mi ispirano simpatia, purché siano in mano ad altri proprietari che davvero non invidio. Per me, un cane adulto deve stare vicino al suo padrone, serio, non dare confidenza agli estranei e non divagare in cerca di giochi strattonando il guinzaglio per darsi a corse improvvise.
La seconda ragione è che i cani hanno un proprietario, il quale molto spesso si crede in diritto di toccare e stropicciare i cani che si avvicinano al suo: io non tocco mai i cani degli altri perché ritengo che un cane da difesa debba essere amico soltanto della propria famiglia; a tutti gli estranei deve mostrarsi indifferente e, semmai, diffidente.
Tuttavia, nemmeno ritengo giusto privare il cane della propria infanzia, ch’è fatta in una certa misura anche di gioco. Inoltre il contatto fisico con altri cani è salutare per il cucciolo, perché liberandolo da istintive fobìe lo rende in definitiva più sicuro di sé. Vediamo cani “cattivissimi” che al guinzaglio abbaiano e ringhiano a qualunque loro simile (fastidiosissimo!) ma che poi, quando arrivano ad uno scontro, fuggono alla prima reazione decisa dell’avversario, proprio perché non sono abituati al confronto fisico e la loro aggressività di facciata è in realtà dettata dalla paura.
Ora cesso di generalizzare, perché sono sì pratico di cani, ma non del Cane Corso (gli esperti mi correggano, dunque!)
Per il mio Argo, quando aveva meno di tre mesi, ho scelto nel vicino giardinetto un compagno di giochi adatto: un pit-bull di sei mesi molto buono e socievole col quale egli si è trovato subito in sintonia. Poi si sono aggiunte al gruppo la mamma dello stesso pit-bull (durissima), una femmina di boxer di due anni, una rottweiler di dieci mesi piuttosto grintosa ed infine una specie di volpino maschio, adulto ma tranquillo, il quale non partecipa ai giochi eppure li sorveglia.
Il gioco consiste, ovviamente, in grandi inseguimenti e lotte furibonde, nelle quali i cuccioli imparano a simulare le “tecniche di guerra”. Ora i cani sono cresciuti ed Argo, a sette mesi, è diventato nettamente il più forte; tuttavia mantiene lo stesso atteggiamento di grande tolleranza e amicizia, anche nei confronti dei due maschi. Con le femmine è molto cavalleresco: accetta solenni legnate da tutte e altrettante ne restituisce con allegria. Se però si avvicina qualche altro cane, il volpino dà prontamente l’allarme e subito Argo si estrania dai giochi per controllare il nuovo arrivato: se si tratta di una femmina o di un cucciolo viene ammesso nel gruppo (e riempito di botte dalle altre femmine!) ma se si tratta di un maschio viene fermato e “perquisito” da Argo col pelo dritto e le gambe rigide. In genere se ne vanno; un paio hanno pensato di fare i duri ed hanno passato un pessimo momento. Io intervengo, ma senza fretta: ovviamente ne avrei se pensassi che il nuovo arrivato è pericoloso!
Tornando alle lotte fra cuccioli, il bello è che le tecniche di scontro sono molto diverse: la boxerina attacca a testa bassa verso le zampe anteriori o la pancia; i pit-bull cercano di gambizzare Argo mentre corre, per rovesciarlo e poi morderlo alla gola. Argo attacca con violenza, tutta la bocca spalancata da paura, e mira al volto o alla testa dell’avversario. Sono 40 kg (per ora) di energia pura che si riversa sull’avversario, senza offrire punti deboli. Esattamente la stessa tecnica usa nelle liti, solo che in quel caso morde davvero forte.
Certamente sapete anche voi come procedono queste mischie scherzose: uno alla volta i contendenti devono subire l’attacco congiunto degli altri, finiscono schiacciati sotto un mucchio e le prendono di santa ragione, si arrabbiano un po’, ringhiano, scappano per bere alla fontana e riprendono a correre. Dopo un’ora o due di battaglie Argo è sfinito, arriva a casa e dorme come un masso. All’ora di cena si sveglia subito, beninteso!
A parte questa “palestra”, per strada non lo lascio più libero, perché voglio che impari a venire con me senza storie dovunque si vada: quando incontriamo un cane, se si può gli permetto di annusarlo brevemente; se c’è pericolo giro al largo, o è l’altro che cambia strada.
Poiché talvolta è troppo insistente nel voler giocare con me a tutti i costi, e mi porta qualche oggetto per il “tiro alla fune”, o vorrebbe fare lotte, mi tocca sgridarlo perché smetta e lui se ne va a cuccia mortificato; ma quando lo vedo molto stanco lo stuzzico un po’ io. Armato di bottiglia di plastica, vuota, lo attacco improvvisamente “bastonandolo” ben bene. I patiti dell’addestramento insegnano che quando il figurante affronta il cane, le prime volte deve stare attento a non colpirlo con la bacchetta, ma appena sfiorarlo: questo perché un cane di tempra debole se toccato un po’ forte si impaurirebbe immediatamente e rifuggirebbe dal combattimento. Se questa teoria fosse attendibile, potrei dedurre che Argo è di tempra durissima, perché io gli do delle solenni mazzate, per dimostrargli che anch’io posso giocare pesante: lui resuscita immediatamente dal sonno profondissimo nel quale era immerso e mi attacca spiccando salti altissimi e ringhiando, finché non mi strappa di mano la bottiglia e la disintegra. Questi giochi duri però li fa solo con me: con le bambine è delicatissimo!
Anche la gatta, sua acerrima nemica-amica, approfitta del sonno pesante di Argo per avvicinarsi e schiaffeggiarlo, ma per lei Argo non si degna di alzarsi e non fa che ruggirle dietro qualche parolaccia.
Ora, sarebbe difficile stabilire che ruolo abbiano giocato, nel formare il carattere di Argo, le sue battaglie con gli amici del cuore. Comunque, rispetto ai primi tempi è diventato meno scontroso con i cani, ai quali si avvicina tranquillamente. Se l’altro cane è mansueto Argo si mostra indifferente o addirittura ben disposto; ma se l’altro gli ringhia diventa una furia; e posso garantire che morde subito, al primo attacco, senza alcun preliminare.
Ugualmente con le persone: l’aspetto di Argo ormai scoraggia le confidenze e la gente di solito gira al largo; eppure c’è ancora qualche idiota che credendosi un “intenditore” pensa di avvicinarsi gesticolando, o lo guarda negli occhi, o addirittura vorrebbe toccarlo. Se ne pente immediatamente! Non parliamo poi di chi si avvicina alle bambine in presenza di Argo: in quel caso devo veramente stare attentissimo. D’altra parte, se i passanti mantengono un comportamento normale Argo li osserva tranquillamente senza reazione alcuna. Va da sé che “passanti” non sono ammessi nei suoi spazi privati (o in quelli che Argo considera privati!)
Non starò a dissimulare la mia soddisfazione per questo carattere, benché solo abbozzato data l’età del cucciolo: proprio così lo volevo ed in verità non ho mai temuto di restare deluso. Il primo giorno che l’avevo con me lo portai al veterinario per le vaccinazioni e dovevo tenerlo in braccio perché ringhiava in modo tale che nessuno osava stare nella stanza con lui; aveva 70 giorni e pesava 12 kg: probabilmente nel suo comportamento era presente una percentuale di paura; alla quale tuttavia ha sempre reagito con la combattività, mai con fughe o pianti.
Eppure non tutti i Corsi, a quanto leggo nel forum, si comportano allo stesso modo. Secondo voi da cosa dipende? E, del resto, sono certo che non tutti i proprietari condividono il mio punto di vista. Ecco: vorrei proprio sapere come si regolano gli altri.
A presto.
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