Cane Corso Italiano – una Razza Straordinaria! › Forum › Carattere ed educazione del cucciolo › IL GIOCO DELLA GUERRA
Come ho già avuto modo di scrivere, non amo eccessivamente i giochi fra cani.
Ciò discende da un più generale punto di vista, che mi porta ad essere in disaccordo con le idee-guida che vengono propagandate in merito alla cinofilia. Questo termine significa “amore per i cani” ed io intendo che amore si manifesti accettando, rispettando, approvando e valorizzando le caratteristiche dell’oggetto d’amore. Come in ogni altro campo della vita sociale, però, c’è sempre qualcuno che vuole imporre agli altri il proprio modo di pensare e pretende di decidere per tutti ciò ch’è bene e ciò ch’è male. Così è nato un sottinteso “manuale” del cinofilo redatto da svariati “esperti” i quali, con libri, articoli, o con dimostrazioni televisive, ci inculcano subdolamente ma dettagliatamente tutto ciò che dobbiamo credere e pensare. Ecco come:
Premessa: i cani di tutte le razze hanno diritto a vivere ed essere amati, ma “NOI” preferiamo i cani di grossa taglia ed anzi li identifichiamo nei “cani da lavoro”.
Questo “NOI” sottinteso ed ammiccante è funzionale ad eliminare ogni dissenso, pena essere bollatI come incompetentI, o fanaticI, o crudelI, o fifonI, o “sciura Maria” secondo i casi; e può essere così inteso: Noi intelligenti, NOI esperti di rapporti sociali, NOI che non viviamo preda di fobie, NOI che siamo tolleranti con tutti ma difendiamo i nostri diritti, NOI che di cani ce ne intendiamo.
Ebbene, NOI ci comportiamo così:
1) Per l’acquisto del cane ci rivolgiamo esclusivamente ad allevatori di fama, indicati dalle associazioni di razza. Compriamo un cane di grossa taglia (Pastore Tedesco, Malinois, Rottweiler, Corso, Dobermann, Pit-Bull) ma cerchiamo fin dalla più tenera età di rincoglionirlo, in modo che sia privo di ogni combattività nei confronti degli altri cani ed assolutamente servile verso qualunque umano. All’uopo, lo facciamo SOCIALIZZARE sempre e con tutti, permettiamo a chiunque di accarezzarlo e di giocare con lui. Anzi, viaggiamo sempre con una pallina in tasca. Guai se si permette di ringhiare: niente biscottini e pochi bacini!
2) Quando ha due mesi lo conduciamo al più vicino centro di addestramento e gli insegniamo a sottomettersi ed a prendere ordini da chiunque si spacci per addestratore. L’imperativo prioritario è quello di spegnere ogni accenno di aggressività; poi lo indirizzeremo agli esercizi previsti dai brevetti, perfino agli ATTACCHI . (Perché a NOI piacciono i giochi pesanti: siamo molto coraggiosi!) Non importa se il cane si mostra un po’ fiacco o riottoso: NOI potremo dire di aver raggiunto l’obiettivo quando il nostro cane imparerà benissimo a distinguere una manica da un braccio e soprattutto quando obbedirà prontamente al comando LASCIA!
3) Questo strepitoso risultato si ottiene sottoponendo il cane ad un’intensa terapia di GIOCO. Il nostro cane “addestrato” si diverte nel lavorare ed è sicuro che come lui si diverte il figurante, ch’egli considera un amicone e col quale magari va poi a cena, in compagnia del suo padrone. (Non mangia il figurante, veh: mangia crocchette!)
4) Ora abbiamo un magnifico cane da guardia e da difesa: basta la sua presenza per scoraggiare i malintenzionati e d’altra parte lui non è pericoloso perché basta dirgli “lascia” per fargli mollare anche una bistecca. Inoltre possiamo partecipare alle mostre e forse anche vincere, se abbiamo acquistato il cane nel giusto allevamento: egli infatti sarà bellissimo ed il primo venuto potrà tranquillamente toccargli i denti e massaggiargli i testicoli!
5) Va da sé che sono tassativamente escluse amputazioni di ogni tipo; d’altra parte, se il cane non fosse dotato di pédigrée non si potrebbe considerarlo di razza purissima e pertanto sarebbe necessario ed urgente sterilizzarlo, perché non si devono commercializzare dei bastardi e non c’è peggior piaga del randagismo.
Chi non è d’accordo con questi assiomi? Naturalmente, i “fascisti retrogradi” e le “sciure Maria”!
Ah, dimenticavo: niente cani fuori taglia! Tassativamente “da x a y”, altrimenti sono”fuori standard”.
6) NOI alimentiamo i nostri cani esclusivamente con mangimi delle migliori case, perché non siamo in grado altrimenti di dosare tutti gli elementi necessari all’alimentazione. La carne cruda, comunque, rende il cane feroce: sbollentare, sbollentare!
NOI abbiamo fiducia cieca nei veterinari (altri grandi amici!), tanto che oltre a radiografie, cure, controlli, imponiamo ai cani TUTTE le vaccinazioni possibili ed immaginabili.
Ora siamo tranquilli: i nostri cani vivranno almeno fino all’età di cinque anni!
Benché non sia evidente, questo dettato di “bon ton” è sostenuto da un apparato burocratico-normativo molto efficace, diretto da un ministero governativo e strumento del quale sono vigili urbani, guardie cinofile, ASL, associazioni animaliste e strutture varie. Ciò non deve sorprendere, perché in tutti i settori della vita sociale, dal ’68 in poi, cura costante e prioritaria di ogni centro di potere nel mondo è stata quella di spegnere il dissenso nei giovani e in prospettiva nella società, cosa che si è ottenuta mediante un indottrinamento che produce l’omologazione del pensiero su concetti all’apparenza spontanei e dettati dal “vivere civile” ma in realtà prodotti con messaggi sublimali che investono ogni aspetto della vita, normalizzandola su schemi predisposti in funzione del potere politico e garantiti da un formidabile apparato repressivo.
Lasciando perdere discorsi troppo generali per questo forum e tornando ai cani, c’è anche qualcuno, come me per esempio, che non accetta di farsi appiattire in questa uniformità di pensiero: gente sprovveduta e violenta, che si procura un grosso bastardaccio e poi rifiuta di civilizzarlo, lo alimenta a carne perché ritiene che sia più naturale e gli permette di sviluppare la propria personalità di guardiano e difensore.
Gli consente perfino di litigare con altri prepotenti come lui, cani ed umani, senza reprimerlo.
E poi snobba le esposizioni, donde del resto lo butterebbero subito fuori.
Ora dovrei spiegarvi come si svolge fin dalla più tenera età questo “gioco della guerra” ma capisco di essermi già troppo dilungato: lascio spazio a chi abbia voglia di esprimere il proprio parere, favorevole o contrario. Del resto, proprio a tal fine ho scritto.
A presto.
Un abbraccio a tutti da Giuseppe.
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La cosa mi trova completamente d’accordo con Giuseppe e penso che sia lo spunto per una discussione molto interessante che faremo sicuramente ciao a lunedi Valerio
Carissimi, su che dovremmo discutere, non c’è neanche tanto bisogno di saper leggere sopra, sotto o fra le riga per capire il messaggio di Giuseppe; aggiungo solo che i nostri cani VOGLIONO vivere da cani e non da surrogati umani.
Riflettiamo anche su questo.
Un abbraccio. Pino
Hai ragione Pino ultimamente le moderne forme di pensiero vogliono che il cane sia un bel ausiliario del uomo , e cosi lo si adopera nel salvataggio (e li mi va bene) lo si adopera nella polizia (e qui mi va ancora meglio) nella ricerche dei dispersi (benissimo )e tutte le altre discipline del soccorso, dove il rapporto cane- uomo si può esprimere al meglio, tralascio la caccia la guardia e la difesa, perche oramai sono nel DNA dei nostri cani che vengono svolte in automatico, ma ci sono discipline che vengono publicizate come il plus della cinofilia e invece sono delle sonore ca….te e una di queste è la Pet Terapy, li il cane poverino viene addestrato fin da piccolo a essere paziente, a sopportare persone ammalate o con grossi problemi comportamentali, che lo maneggiano e pastrugnano, e lui poverino deve subire,e non mi si venga a dire che il cane gioisce a farsi maneggiare da estranei tanto più handicappati, i quali mentre maneggiano i cani la maggior parte assumono posture che per il cane sono di dominanza nei suoi riguardi (tipo il mettergli le mani sulla testa o sulla bocca) e naturalmente queste povere bestie vengono reclamizate alla televisione come angeli salvatori felici di farlo ,e tutta l’opinione publica li loda loro e i loro padroni, senza sapere che per fare un cane da Pet Terapy ci vogliono mesi e a volte anni di condizionamento per soffocare il reale bisogno del cane di essere un cane e di comportarsi da tale, questo per riallacciarsi al discorso di Giuseppe e dimostrare che ci stanno condizionando in tutto anche su come dovrebbe essere un cane ciao a sentirci Valerio PS i cani da Pet Terapy invecchiano prima
Giustissimo! Hai fatto veramente bene a parlarne: si tratta dell’ennesima manipolazione del pensiero in senso “buonista” che passa quasi inosservata, tanto la gente si abitua a queste situazioni!
Ho scritto inizialmente che non vedo con troppa simpatia i giochi fra cani. Questo per due ragioni ed ecco la prima: nei rapporti con altri cani mi piace che il mio mantenga una certa riservatezza ed anche una certa grinta. I cani fifoni non li posso sopportare. I cani enormi socievoli con tutti e che giocano come cuccioli mi ispirano simpatia, purché siano in mano ad altri proprietari che davvero non invidio. Per me, un cane adulto deve stare vicino al suo padrone, serio, non dare confidenza agli estranei e non divagare in cerca di giochi strattonando il guinzaglio per darsi a corse improvvise.
La seconda ragione è che i cani hanno un proprietario, il quale molto spesso si crede in diritto di toccare e stropicciare i cani che si avvicinano al suo: io non tocco mai i cani degli altri perché ritengo che un cane da difesa debba essere amico soltanto della propria famiglia; a tutti gli estranei deve mostrarsi indifferente e, semmai, diffidente.
Tuttavia, nemmeno ritengo giusto privare il cane della propria infanzia, ch’è fatta in una certa misura anche di gioco. Inoltre il contatto fisico con altri cani è salutare per il cucciolo, perché liberandolo da istintive fobìe lo rende in definitiva più sicuro di sé. Vediamo cani “cattivissimi” che al guinzaglio abbaiano e ringhiano a qualunque loro simile (fastidiosissimo!) ma che poi, quando arrivano ad uno scontro, fuggono alla prima reazione decisa dell’avversario, proprio perché non sono abituati al confronto fisico e la loro aggressività di facciata è in realtà dettata dalla paura.
Ora cesso di generalizzare, perché sono sì pratico di cani, ma non del Cane Corso (gli esperti mi correggano, dunque!)
Per il mio Argo, quando aveva meno di tre mesi, ho scelto nel vicino giardinetto un compagno di giochi adatto: un pit-bull di sei mesi molto buono e socievole col quale egli si è trovato subito in sintonia. Poi si sono aggiunte al gruppo la mamma dello stesso pit-bull (durissima), una femmina di boxer di due anni, una rottweiler di dieci mesi piuttosto grintosa ed infine una specie di volpino maschio, adulto ma tranquillo, il quale non partecipa ai giochi eppure li sorveglia.
Il gioco consiste, ovviamente, in grandi inseguimenti e lotte furibonde, nelle quali i cuccioli imparano a simulare le “tecniche di guerra”. Ora i cani sono cresciuti ed Argo, a sette mesi, è diventato nettamente il più forte; tuttavia mantiene lo stesso atteggiamento di grande tolleranza e amicizia, anche nei confronti dei due maschi. Con le femmine è molto cavalleresco: accetta solenni legnate da tutte e altrettante ne restituisce con allegria. Se però si avvicina qualche altro cane, il volpino dà prontamente l’allarme e subito Argo si estrania dai giochi per controllare il nuovo arrivato: se si tratta di una femmina o di un cucciolo viene ammesso nel gruppo (e riempito di botte dalle altre femmine!) ma se si tratta di un maschio viene fermato e “perquisito” da Argo col pelo dritto e le gambe rigide. In genere se ne vanno; un paio hanno pensato di fare i duri ed hanno passato un pessimo momento. Io intervengo, ma senza fretta: ovviamente ne avrei se pensassi che il nuovo arrivato è pericoloso!
Tornando alle lotte fra cuccioli, il bello è che le tecniche di scontro sono molto diverse: la boxerina attacca a testa bassa verso le zampe anteriori o la pancia; i pit-bull cercano di gambizzare Argo mentre corre, per rovesciarlo e poi morderlo alla gola. Argo attacca con violenza, tutta la bocca spalancata da paura, e mira al volto o alla testa dell’avversario. Sono 40 kg (per ora) di energia pura che si riversa sull’avversario, senza offrire punti deboli. Esattamente la stessa tecnica usa nelle liti, solo che in quel caso morde davvero forte.
Certamente sapete anche voi come procedono queste mischie scherzose: uno alla volta i contendenti devono subire l’attacco congiunto degli altri, finiscono schiacciati sotto un mucchio e le prendono di santa ragione, si arrabbiano un po’, ringhiano, scappano per bere alla fontana e riprendono a correre. Dopo un’ora o due di battaglie Argo è sfinito, arriva a casa e dorme come un masso. All’ora di cena si sveglia subito, beninteso!
A parte questa “palestra”, per strada non lo lascio più libero, perché voglio che impari a venire con me senza storie dovunque si vada: quando incontriamo un cane, se si può gli permetto di annusarlo brevemente; se c’è pericolo giro al largo, o è l’altro che cambia strada.
Poiché talvolta è troppo insistente nel voler giocare con me a tutti i costi, e mi porta qualche oggetto per il “tiro alla fune”, o vorrebbe fare lotte, mi tocca sgridarlo perché smetta e lui se ne va a cuccia mortificato; ma quando lo vedo molto stanco lo stuzzico un po’ io. Armato di bottiglia di plastica, vuota, lo attacco improvvisamente “bastonandolo” ben bene. I patiti dell’addestramento insegnano che quando il figurante affronta il cane, le prime volte deve stare attento a non colpirlo con la bacchetta, ma appena sfiorarlo: questo perché un cane di tempra debole se toccato un po’ forte si impaurirebbe immediatamente e rifuggirebbe dal combattimento. Se questa teoria fosse attendibile, potrei dedurre che Argo è di tempra durissima, perché io gli do delle solenni mazzate, per dimostrargli che anch’io posso giocare pesante: lui resuscita immediatamente dal sonno profondissimo nel quale era immerso e mi attacca spiccando salti altissimi e ringhiando, finché non mi strappa di mano la bottiglia e la disintegra. Questi giochi duri però li fa solo con me: con le bambine è delicatissimo!
Anche la gatta, sua acerrima nemica-amica, approfitta del sonno pesante di Argo per avvicinarsi e schiaffeggiarlo, ma per lei Argo non si degna di alzarsi e non fa che ruggirle dietro qualche parolaccia.
Ora, sarebbe difficile stabilire che ruolo abbiano giocato, nel formare il carattere di Argo, le sue battaglie con gli amici del cuore. Comunque, rispetto ai primi tempi è diventato meno scontroso con i cani, ai quali si avvicina tranquillamente. Se l’altro cane è mansueto Argo si mostra indifferente o addirittura ben disposto; ma se l’altro gli ringhia diventa una furia; e posso garantire che morde subito, al primo attacco, senza alcun preliminare.
Ugualmente con le persone: l’aspetto di Argo ormai scoraggia le confidenze e la gente di solito gira al largo; eppure c’è ancora qualche idiota che credendosi un “intenditore” pensa di avvicinarsi gesticolando, o lo guarda negli occhi, o addirittura vorrebbe toccarlo. Se ne pente immediatamente! Non parliamo poi di chi si avvicina alle bambine in presenza di Argo: in quel caso devo veramente stare attentissimo. D’altra parte, se i passanti mantengono un comportamento normale Argo li osserva tranquillamente senza reazione alcuna. Va da sé che “passanti” non sono ammessi nei suoi spazi privati (o in quelli che Argo considera privati!)
Non starò a dissimulare la mia soddisfazione per questo carattere, benché solo abbozzato data l’età del cucciolo: proprio così lo volevo ed in verità non ho mai temuto di restare deluso. Il primo giorno che l’avevo con me lo portai al veterinario per le vaccinazioni e dovevo tenerlo in braccio perché ringhiava in modo tale che nessuno osava stare nella stanza con lui; aveva 70 giorni e pesava 12 kg: probabilmente nel suo comportamento era presente una percentuale di paura; alla quale tuttavia ha sempre reagito con la combattività, mai con fughe o pianti.
Eppure non tutti i Corsi, a quanto leggo nel forum, si comportano allo stesso modo. Secondo voi da cosa dipende? E, del resto, sono certo che non tutti i proprietari condividono il mio punto di vista. Ecco: vorrei proprio sapere come si regolano gli altri.
A presto.
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Per il fatto che non tutti i corso si dimostrano uguali come carattere di pende senza ombra di dubbio dalle linee di sangue e dal perche vengono allevati , cani allevati sulla funzione(guardia e difesa familare) devono avere queste caratteristiche, cani allevati sulla morfologia possono avere caratteristiche buone o non ne possono avere per niente, tutti qui altri motivi non cr nr sono, è come la guardia se il cane non cel’ha nel suo DNA non ci sono corsi di addestramento che contano non la faranno mai! ciao Valerio PS Giuseppe sta solo attento che non arrivi nel gioco un maschio adulto di pastore del caucaso perche allora sono cazzi ma cazzi sul serio
Personalmente mi trovo in accordo con alcune cose che dici, e su altre sinceramente molto meno.
Intanto la prima cosa che mi viene da dire è che c’e’ una sostanziale differenza fra a vere un ipotetico cane da Guardia/Difesa e una Bomba ad orologeria.
Bomba che non scoppierà mai all’ interno della famiglia, perché ovviamente ben socializzata, ma che scoppia con tutta probabilità con un altro qualsiasi intruso più o meno lecito.
Esempio sbatto un Cane da guardia dovrebbe sapere riconoscere la minaccia di un Ragazzino di 11 anni che và a recuperare un pallone e un effettivo intruso.
Questo per dire che un Buon cane da Guardia (per la quale si nasce con tale inclinazione e non c’e’ addestramento che tenga) è un cane socializzato che ha avuto modo di vedere e comprendere il mondo circostante definendo ciò che è normale e ciò che è anomalo.
Detto questo sono d’ accordo nel far vivere l’ infanzia al cucciolo e poi evitare troppi smanacciamenti da parte di tutti e tutte sopratutto gli ospiti o gente a giro.
Tra l’ altro il corso ha una modulazione vocale eccezionale ed estremamente perspicua per chi lo sente, con cui avverte in maniera chiara e netta il non avvicinarsi o il non andare oltre, qualità eccezionale per un cane da guardia e la vita di tutti i giorni.
Per quanto riguarda il discorso dell’ eccessiva sottomissione nei cani sono piuttosto d’ accordo.
Centri il segno tutti vogliono il cane da guardia e poi pretendono che faccia questo e quello nel modo più educato possibile. Il rapporto Cooperativo è necessario per dare il ruolo al cane ed è giusto sviluppar epe attitudini per cui il Cane é portato.
Ma da qui a pseudo briglia sciolta ce ne corre. Se io ti dò il lascia tu lasci perché è questo che desidero da te, se sei al lavoro fai il lavoro, E’ mia responsabilità trovare il lavoro più appagante e adatto alla razza del cane ma si tratta di lavoro e non si discute.
E’ il suo ruolo e il cane non chiede niente di meglio che avere un ruolo definito ed eseguirlo con piacere del capobranco ne va del suo istinto di sopravvivenza.
Sopratutto se stiamo parlando di monossidi, e non cani da Pastore decisamente più indipendenti.
Quindi quando sei al lavoro fai il lavoro che ti è stato dato e ci sono comandi che devi eseguire perché va bene per la tua vita (vedi il Lascia il Richiamo e il Seduto o Resta) Poi da Li a farlo con tutti o solo come motivo per fare vedere che lo sà fare NO assolutamente è sbagliato.
Se insegnassi a un volpino a portarmi le ciabatte perché quello è il suo ruolo e in un appartamento di 42 metri quadri tanto di più non posso fargli fare, comunque dovrei farmi portare le ciabatte perché ho effettivamente bisogno delle ciabatte, non farglielo fare 4 5 volte per mostrarlo agli amici li viene snaturato e compreso dal cane stesso che qualcosa non quadra e che il ruolo é fittizio.
Lascia perché se te lo dico c’e’ un motivo e devi farlo e così per il resta o il seduto.
I cani da Pet terapy non fanno per terapy 24h lo fanno per un paio d’ ore e quando lo fanno sono consapevoli di essere al lavoro, il resto del tempo sono “Liberi” (sempre virgolettato) che l’ addestramento in questo sia discutibile per i motivi che esponi può essere condivisibile, ma trovo offrano un enorme servizio e se non altro hanno chiaro un ruolo preciso che esula da quello che farebbero in assenza, quindi sono più appagati di un cagnolino peluche.
Il fatto che molti di questi Cani poi sono stati portati a fare questo servizio di per teraphy addirittura dopo recuperi difficili e maltrattamenti Psicologici o fisici, direi che gioca ulteriormente a loro favore vista l’ estrema facilità con cui si tende a sopprimere.
Quanto sopra ovvio è solo mia modesta opinione.
non è come tu, dici i cani da pet terapy non selgono di farla , non gli piace farsi maneggiare da tutti , e anche quando non lavorano si portano dietro gli strasichi, ci sono cani che lo sopportano meglio e altri che dopo 4 o 5 anni sclerano, poi se a tutti piace nel loro immaginario vedere il cagnone buono buono che salva le persone con problemi è un altra cosa , ma che piaccia al cane e che lo faccia per sua libera scelta è un altra cosa, poi i cani da guardia nascono con questa predisposizione per selezione , è non ce lo insegni, o lo hanno nel DNA o non lo hanno, e il cane da guardia non fa entrare nessun sconossiuto nel suo territorio bambino o ladro che sia, altrimenti non sarebbe un cane da guardia, se poi tu vuoi un cane che facccia questo distiguimento non sarà mai un cane da guardia , chiaro il concetto! diverso il caso del cane da difesa che va addstrato ,e questa è cinofilia aplicata ! ciao Valerio a domani perche sono stanco e stacco
PS se poi dopo il recupero di certi cani difficili li si portava a fare caccia nei boschi erano più contenti credimi ,stavano bene solo perche erano andati a finire nel meglio del peggio
no mi trovi d’accordo sul fatto di fare la guardia con distinzione non sia fare la guardia. Un cane da Guardia ha una concezione di invasione del territorio ma anche una coscienza della minaccia. Non é intrinseca ma forunatamente ha anche un modo di avvertire e agire ben preciso diviso in step le 4 A
Allerta
Attivazione
Avviso
Attacco
con adeguata socializzazione vedi esempio bambini ragazzini già all’ attivazione è in grado di allontanare intimorendo un Maleintenzionato che continui perchè vuole entrare arriverà fino all’ ultimo step, Unico insegnamento che si può dare alla guardia è il rifiuto dell’ Esca.
Con l’ Allevatore di Rondra son andato a casa di un suo cliente con una coppia di suoi corsi, Non si sono mai neanche avvicinati al cancello erano belli fermi davanti al portone e da li non si sono mossi. solo posizione di allerta. e un accenno di avviso perchè eravamo distanti.
ovvio non siamo potuti entrare ma non si sarebbero buttati come pazzi.
Questi sono Cani da Guardia con la G maiuscola un cane che attacca tutto e tutti quelli che entrano nel suo territorio indiscriminatamente saranno funzionali ma non é il modo corretto di fare la guardia.
Tu vedo che di cani da gardia te ne indendi poco , ne hai mai avuti? tipo cani corsi tradizioneli o pastori del caucaso ?o mastini abruzzesi? perche questi sono cani da guardia gli altri sono o cani da difesa o surrogati che se viene il ladro sul serio se la fanno addosso, e con questo la chiudo, ciao Valerio
vedrò di fare esperienza con questo, Corso,tradizionale, e giusta socializzazione vedremo se riuscirò ad ottenere ciò che voglio, altrimenti sarà una esperienza.
Sicuramente Creare un Cane da Guardia che attacca tutto e tutti al di fuori del suo Branco è molto più semplice, anzi c’e’ da fare poco e niente.
Personalmente non ho mai visto un cane corso adulto che non faccia la guardia (ad oggi ne ho visti una ventina). Del resto credo che tutti noi se intravediamo un cane corso ci avviciniamo sicuramente per guardarlo meglio…..ovviamente mantenendo le debite distanze…..visto che ci teniamo alla nostra incolumità 🙂 Proprio ieri un pirla (termine milanese per dire stupidotto) di un mio amico ha voluto farmi entrare nel suo giardino con il suo pitbull inferocito che mi ringhiava. Non contento nonostante io gli abbia detto di tenerlo legato l’ha liberato dicendo “tranquillo non fa nulla”……risultato mi ha morso. Fortunatamente era vecchiotto e avendogli porto la scarpa da mordere si è fermato a quella e non mi ha fatto praticamente nulla. Sono stato tentato di reagire ma non volevo fare male al cane perché non aveva colpa stava facendo il suo dovere e aveva avvisato chiaramente……ma se hai un padrone pirla che devi fare…..! Certo se al posto del pitbull vecchiotto di 20-25kg ci fosse stato un corso di 60kg le cose sarebbero finite sicuramente diversamente. Io credo che la guardia, la difesa o l’attacco siano influenzati oltre che dal dna anche dal padrone. Personalmente mi sono accorto che Joker quando parte e attacca controlla se io approvo o no. Se si rende conto che qualche cosa non va (il classico strattone indietro invece che lasciarlo tirare) si interrompe e mi guarda come ad aspettare chiedendomi cosa fare visto che per lui ovviamente era giusto attaccare. A mio avviso se un corso ha ben chiaro i nostri segnali e non gli creiamo confusione, non sarà mai imprevedibile come invece accade in altre razze.
Il cane da guardia diversamente da quello che crede la gente difende il territorio non le persone, e logicamente difendendo il territorio lo difende da tutto quello che è estraneo, i grossi guardiani (Caucaso ,Abruzese ,Ciarlplanic,e razze affini ) si comportano in questo modo, il molosso Romano o volgarmente chiamato cane corso è una mutazione di questi cani, ed oltre ad avere un forte instinto territoriale,e percio difende il territorio, ha anche a differenza dei cani sopra citati un forte attaccamento ai padroni,ed è fortemente dipendente da essi, ne deriva che a differenza dei cani da guardiania e facilmente addestrabile, ma attenzione! esemplari di forte tempra e con un temperamento alto come il cane corso tradizionale quando è da solo a pattugliare un territorio non tollera estranei , e attacca senza paura chiunque si avvicini o tenti di invadere il suo territorio, e questo deriva da millenni di selezione ,poi ci sono le varianti individuali ma di solito sono cosi non sbagliano mai , diverso è l’aproccio del cane corso da esposizione che avendo nel sangue i vari incroci sia con il Boxer e il Bul- mastif il più delle volte si limita ad abbiare agli estranei, ma poi se questi entrano e lo chiamano gentilmente o gli fa la festa ,oppure gira il sedere e corre dal babbo,(padrone) detto questo analizzate il comportamento dei vostri cani (da adulti naturalmente) e poi vedete quanto sangue tradizionale hanno dentro ,ciao a sentirci Vale
Chi attacca tutto e tutti non è un cane da guardia, bensì un pazzo! Noi discutiamo appunto del corretto atteggiamento che desideriamo dal nostro cane.
D’altra parte, io non immagino che si possa chiedere ad un cane da guardia di farla solo in base alle caratteristiche dell’invasore: dovrà attaccare gli uomini alti e lasciar passare i ladri bassi? I giovanotti sì e i ragazzini no? Fermerà il medico uomo e lascerà entrare la zingara donna con frotta di figli al seguito? Che età e che altezza porremo come limite? Dovrà anche distinguere in base al colore degli occhi?
Un cane intelligente e sereno, che vive in famiglia e si sente apprezzato per quello che dà secondo la propria natura, vuole collaborare per quello che ritiene sia il benessere della propria casa e sa da solo cosa deve fare, ma naturalmente è molto schematico; noi dobbiamo soltanto badare che la sua natura trovi le condizioni per potersi manifestare in sicurezza e senza errori, ma è un compito nostro, non del cane! In realtà questo gioco comincia prima ancora che il cucciolo arrivi in casa. Fatta chiarezza riguardo ai propri convincimenti, occorre abbandonare l’idea che tutti i cani siano uguali o comunque riconducibili ad un modello standardizzato di “educazione”: questa idea infatti significa violentare la natura del cane, rovinarlo come individuo e, alla lunga, svalutarlo come portatore di un genotipo.
In altri termini, è necessario aver chiaro che si sceglie una determinata razza per specifici motivi; poi bisogna prevedere, di conseguenza, le prime necessità del nuovo arrivato.
Dunque, la scelta del cucciolo sarà effettuata con riguardo a tali caratteristiche desiderate: chi volesse fare di un Terranova un cane da difesa si mostrerebbe uno sprovveduto e altrettanto chi, in cerca di un Cane Corso, si procurasse un bel Boxerone da esposizione!
Io volevo un cane da difesa e da guardia, che fosse anche disponibile ad uno stretto rapporto affettivo con dei bambini. Ho quasi sempre avuto Pastori Tedeschi (tranne una sciagurata esperienza con un Terranova) e desideravo cambiare razza; dopo aver pensato anche al Rottweiller ho optato per il Cane Corso.
Mi sono presto accorto che questa razza non è così omogenea come altre: nel suo ambito si riscontra un’amplissima variabilità sia morfologica che caratteriale. Ho iniziato a parlare con tutti (molte informazioni e consigli importantissimi ho ricevuto da Valerio Ricci) ed a consultare e visitare svariati allevatori. Ho scelto Argo, indirizzato da un allevatore il quale ne aveva conosciuto alcuni ascendenti, dopo aver visto i suoi genitori e dopo aver valutato i loro proprietari, che mi erano stati presentati come persone appassionate e competenti (lo sono, eccome!) In una delle visite al cucciolo avevo lasciato lì una coperta perché si impregnasse dell’odore della madre; questa coperta ha poi seguito Argo, quando sono andato a prenderlo, durante il viaggio e nel suo letto.
Poi ho fatto in modo da poter disporre di tempo e luogo adatti: ho preso un mese di ferie e, col cucciolo, mi sono ritirato nella mia cascina fuori città. Qui non c’era alcun estraneo, non occorreva il guinzaglio, c’era spazio aperto e comodità. Il cucciolo ha imparato da solo ad uscire per i bisogni fisiologici, tanto che non ho dovuto mai sgridarlo. Quanto al movimento, essendo molto pigro ne avrebbe fatto a meno, ma io lo costringevo a seguirmi semplicemente… andando via, perché pur di non restare solo mi veniva dietro piagnucolando. Dopo due giorni gli ho messo il guinzaglio senza che facesse alcuna storia.
Era tenerissimo: non voleva mai stare solo, è entrato immediatamente in simbiosi con le mie bambine, che adora; mangiava solo dalle nostre mani rifiutando la ciotola; la sera dormiva nel suo lettino posizionato davanti alle nostre camere ma, prima di andare a letto, passava a salutare tutti con una bella leccata. Prima delle cinque veniva a chiamarmi per uscire.
Riguardo all’alimentazione, gli ho dato da subito carne cruda, ma già era abituato così. Il suo appetito è andato sempre aumentando: ora mangia 1200 g di carne, più circa 300 g fra pasta, verdura, formaggio, uova. Dovrei ridurre i pasti da tre a due, ma non ho il coraggio e passo l’incarico di sopprimere il pasto centrale a mia moglie, la quale lo ripassa a me…
L’unico problema che ho avuto con Argo era la sua necessità di giocare, perché ogni tanto pretendeva di fare la lotta e distrarlo era un problema; si rimediava con il tiro alla fune, il lancio di bastoni, le bottiglie di plastica e… i guanti da lavoro per proteggere le mani.
Raramente, nelle nostre passeggiate fra i boschi ci capitava di incontrare un viandante e da subito Argo si mostrava estremamente guardingo e aggressivo; in quelle circostanze noi lo elogiavamo moltissimo. Del resto, provate a mettervi nei suoi panni: in un bosco deserto arriva improvvisamente incontro a noi un uomo che corre; lui lo considera un aggressore e lo attacca; quello corre in direzione opposta: è ovvio che doveva trattarsi di un malintenzionato e che lui l’ha messo in fuga! Cosa può saperne lui di footing?
Capitava anche di incontrare dei cani che uscivano da qualche cascinale: io mi armavo di bastone, pronto a difendere il mio piccolo, ma non ho avuto mai bisogno di farlo perché Argo attaccava lui per primo e gli altri non capivano che si trattava di un cucciolo (ormai, a tre mesi, pesava 18 kg) e battevano in ritirata.
Al termine di questa prima fase, i principali problemi erano ormai risolti e si trattava semmai di moderare la diffidenza di Argo verso il mondo circostante: in città ci sono altri cani, persone che passano, parchi-giochi pieni di bambini. Se avessi potuto tenere il cane in cascina il problema non si sarebbe posto; d’altra parte un cane veramente integrato nella vita di famiglia deve poter vivere coi padroni in qualsiasi circostanza.
Ho già scritto, altrove, dei problemi incontrati in città e nei parchi cittadini, nei primi mesi.
Il fatto è che reprimendo il carattere del cane temevo di spegnere in lui il naturale spirito d’iniziativa; d’altra parte non potevo certo spingerne l’aggressività, già al limite: era anzi necessario moderarla.
Devo dire che Argo ha imparato rapidamente a distinguere fra le varie situazioni e, con qualche piccola oscillazione caratteriale, a sette mesi è già molto affidabile: sono certo che diventando adulto non potrà che migliorare. Il bello è che mantiene una memoria di ferro per le situazioni: imparata una norma di condotta la segue per sempre; memorizzato un cane che con lui è stato socievole all’inizio lo saluta sempre con simpatia, mentre quelli che all’inizio gli hanno ringhiato ormai non possono più passargli vicino!
Mi dispiace solo che sia cresciuto così in fretta: era un orsacchiotto tanto tenero, ora è diventato una specie di puledro sgraziato! Ma quando dorme pesantemente con le zampe rigide in alto fa morire dal ridere; quando ti si accuccia ai piedi e ti appoggia addosso quel testone enorme fa ancora tanta tenerezza…
Ecco, la pet-terapia è un’invenzione pubblicitaria per diffondere simili istintivi sentimenti di simpatia per i cani anche in coloro che da tale simpatia sarebbero alieni!
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Bravo Giuseppe hai sintetizzato in un bel poema abbastanza corto (quando vuoi sei molto prolisso !) cosa è e deve essere un cane corso tradizionale
Hai ragione, Valerio: chiedo scusa!
Però lo faccio anche un po’ per stimolare altri ad intervenire…
Ma và io mi diverto e trovo i tuoi scritti, anche se lunghini (mi ci metto dietro a leggerli quando ho poco da fare) molto precisi e stimolanti !
Mah, Valerio Ricci, il quale conosce bene entrambe le razze, sostiene con sicurezza che il Cane Corso è nettamente superiore. Io non sono convinto, perché con i Pastori Tedeschi ho avuto molta fortuna, trovando dei soggetti eccezionali. Questo cucciolo mi sta dando grandissime soddisfazioni e, contrariamente a quanto mi aspettavo, è estremamente precoce in certe manifestazioni caratteriali. Voglio proprio vedere come diventerà crescendo. Certo è strano che i Corsi siano in sostanza dei bastardacci frutto degli incroci più complicati, eppure sovente manifestino sorprendenti omogeneità di comportamento, come tu riscontri fra i nostri due. Non sempre, però: leggo anche di Corsi fifoni o altri che ringhiano ai padroni. Chissà?
Buona festa
Ciao a tutti, intervengo nella discussione per dire che non è che sostenga che il cane corso è superiore al pastore tedesco ,ne sono convinto ! certo il pastore è più adatto al lavoro di UD (utilita e difesa), si adatta meglio al lavoro di polizia,e in molte manifestazioni dove la cieca ubbidienza è la caratteristica della specialita eccelle , ma dobbiamo tenere presente che il Pastore Tedesco rispetto al cane corso è una razza relativamente giovane, ha solo 300 circa anni di convivenza con l’uomo, contro i 1000 e passa del cane corso infatti il cane corso ha sviluppato un attaccamento al padrone che manca anche al pastore tedesco (nelle unita cinofile spesso ci si scambiava i cani e questi non facevano una piega essendo abituati) con un corso sarebbe dura convincerlo a ubbidire ad una persona che non fa parte della sua famiglia, (parlo sempre di cani corsi tradizionali naturalmente) e nella guardia e nella protezione della famglia stessa il cane corso non ha rivali è nato per questo, poi Giuseppe non è vero che il cane corso tradizionale è un bastardaccio frutto di incroci più disparati, quello allevato bene sulla funzione e un cane che viene tramandato fin dai tempi dei Romani in quasi totale purezza ,e a usufruito solo di incroci con il Mastino abbruzese per rinforzargli il pelo e la tempra caratteriale ,e anche se non sono a volte molto omogenei come morfologia , hanno tutti indistintamente le doti caratteriali che li accomunano, poi sta ad un buon allevatore conservare le doti insuperabili di carattere e nello stesso tempo migliorare il cane verso un tipo piu bello e funzionale,io mi sto battendo su FB appunto con molti dei cosi detti allevatori giovani per fargli capire che tradizionale non vuole dire un cane grezzo che non assomiglia ne ad un corso ne ad un Napoletano, ma deve essere un cane che a chiunque lo veda lo riconosca immediatamente come un cane corso tradizionale migliorato, (e piano piano ci arriveremo a convincere gli ultimi zucconi) ma questa è un altra storia ciao Vale
E’ però una storia molto interessante, che dovresti spiegare anche a noi, facendo degli esempi e citando correnti di sangue che ritieni buone ed altre meno. Certo tu conosci molto bene queste vicende (io no, per nulla!) tuttavia mi pare evidente che il Pastore Tedesco, nel proprio ambito, presenta caratteristiche molto più uniformi; nel Corso si riscontra l’eredità del Mastino Napoletano, Del Mastino Abruzzese, del Bracco e, purtroppo, del Pit-bull, del Presa Canario, del Mastiff, del Boxer. Infatti sono diversissimi l’uno dall’altro e non è così facile definire quale Corso sia “tradizionale” se non lo conosci; invece un Pastore Tedesco lo riconosci immediatamente!
Considera infine il diverso ruolo giocato dall’ENCI: nel Cane Corso ha operato per la distruzione della razza, inizialmente propugnando uno standard scellerato ed in seguito stimolando criteri di selezione contrari alla natura originaria del cane. Invece il Pastore Tedesco è nato proprio per rispondere ai criteri di selezione dell’ENCI pertanto è molto più facile restare all’interno dello standard. Con tutto ciò, anche i miei Pastori Tedeschi, per carattere, non sono mai stati soggetti da esposizione ma credo che in mano ad un altro avrebbero potuto diventarlo.
Parlaci degli allevatori cui accennavi, o almeno del tipo di scelte che operano, così sarà più chiaro anche per noi.
Buona giornata a tutti.