La rogna otodettica o auricolare è la malattie dermatologica sostenute da acari di più frequente riscontro nella pratica clinica del Medico Veterinario; essa è causata dall’acaro Otodectes cynotis che può infestare cani, gatti, conigli, furetti ed altri piccoli mammiferi.
Cenni morfologici e ciclo biologico
L’acaro misura circa 400 mm, ha un rostro conico e arti con pre-tarsi che terminano con una piccola struttura a forma di coppa che il parassita utilizza per muoversi tra cerume e scaglie.
Nelle femmine i primi due paia di arti (anteriori) hanno pre-tarsi muniti di ventose mentre i posteriori terminano con lunghe setole simili a fruste; il quarto paio è molto corto e non sporge dalla superficie corporea. Nei maschi tutti e quattro gli arti terminano con le ventose.
L’accoppiamento dei parassiti ha una peculiarità: l’acaro maschio si unisce in copula con forme non ancora mature, le deutoninfe; a questo punto abbiamo due possibilità e cioè se tale copula non sarà produttiva la deutoninfa maturerà in un acaro maschio mentre viceversa si svilupperà in un acaro femmina fecondato.
Otodectes cynotis completa il suo ciclo, che dura circa tre settimane, interamente sull’ospite e più precisamente nel canale auricolare esterno nutrendosi di detriti epidermici e fluidi tissutali; ne consegue un’irritazione dell’epitelio con produzione di una secrezione di un caratteristico cerume nerastro piuttosto secco che viene comunemente paragonato al fondo del caffè.
Epidemiologia e sintomi clinici
Possono essere infestati animali di tutte le età e, vista l’elevata contagiosità della malattia, soprattutto quelli giovani che vivono in collettività. I gatti randagi sono frequentemente infestati da Otodectes che è la principale causa di otite esterna in questa specie.
Come già accennato, la caratteristica clinica più frequente negli animali parassitati è la presenza di una notevole quantità di cerume scuro (“a fondo di caffè”) che nei soggetti asintomatici può essere l’unico segno clinico riscontrabile. Dobbiamo però sottolineare che non tutte le otiti parassitarie sono caratterizzate da questo tipico aspetto del cerume, così come non sempre un cerume scuro e secco è patognomonico di otoacariasi, soprattutto nei cani.
L’azione traumatica dei parassiti, ma soprattutto i fenomeni d’ipersensibilità che si istaurano a seguito dell’esposizione degli antigeni degli acari, sono la causa della sintomatologia pruriginosa osservabile; l’intensità del prurito è variabile e, mentre alcuni soggetti sono assolutamente asintomatici, altri possono sviluppare prurito incoercibile, causa di gravi lesioni nella regione temporale, retroauricolare e sul collo. L’entità del prurito è soggettiva e non è assolutamente correlata al numero di acari presenti nel canale auricolare.
In alcuni gatti, per la loro abitudine a dormire in posizione “a ciambella” o che vivono in collettività come accade nei gattili, è possibile che si osservi la localizzazione extra-auricolare dei parassiti; in questi casi si osservano lesioni papulo-crostose nelle aree peri-auricolari, sul padiglione e nella regione dorso-lombare.
Nei cani la malattia non è frequente come nei gatti e la si può osservare soprattutto nei cuccioli.
Diagnosi
Spesso è possibile visualizzare i parassiti già durante l’esame otoscopio sotto forma di piccoli puntini biancastri molto mobili. La tecnica più semplice ed efficace è però l’esame della secrezione auricolare che mette in mostra acari adulti, forme immature e uova. Sebbene i parassiti siano solitamente presenti in elevato numero, anche il reperimento di un solo uovo ci consente di effettuare la diagnosi. Bisogna fare attenzione ad escludere un otoacariasi in soggetti che sono stati trattati con prodotti topici auricolari, inadeguati nei tempi e nei modi di somministrazione, che hanno solo consentito un temporaneo miglioramento clinico ma insufficiente per ottenere la completa guarigione.
Nel gatto in presenza di solo cerume nerastro, le possibilità che si tratti di rogna auricolare sono elevatissime, mentre se sono presenti lesioni facciali da autotraumatismo, il quadro clinico mima perfettamente quello osservabile in altre malattie parassitarie (rogna notoedrica) e allergiche (dermatite atopica, allergia alimentare e allergia alla saliva della pulce).
Nel cane vanno invece considerate le altre frequenti cause di otite esterna bilaterale (otite batterica e da Malassezia) e come già accennato per Sarcoptes, anche in corso di otoacariasi è possibile osservare reattività crociata con gli acari della polvere, pertanto anche Otodectes può causare falsi positivi ai test intradermici.